A questa conclusione è giunto uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition.
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, se si è dormito male, non è una buona idea bere un caffè a digiuno per “svegliarsi”. Sì, perché il caffè a digiuno riduce la tolleranza al glucosio. Meglio, quindi, fare prima colazione.
Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno chiesto ai 29 partecipanti allo studio, randomizzato in crossover, di consumare una bevanda zuccherata al mattino dopo essere stati esposti a caso, in occasioni separate, a ciascuna di queste tre condizioni sperimentali: un sonno notturno ristoratore; un sonno notturno disturbato; un sonno notturno disturbato, seguito dall’assunzione di caffè forte. La bevanda zuccherata, consumata in ogni parte dello studio, conteneva circa 75 g di glucosio e serviva a simulare l’assunzione di calorie di una normale colazione.
Circa un’ora dopo il risveglio, i partecipanti esposti a un sonno frammentato e alla successiva assunzione di caffè hanno bevuto una tazza di caffè istantaneo contenente circa 300 mg di caffeina. Nei test orali di tolleranza al glucosio, il picco glicemico medio e il picco insulinico medio erano significativamente più elevati nei partecipanti dopo l’esperienza di sonno frammentato più caffè rispetto al solo sonno frammentato.
Redazione Nurse Times
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