BPCO e riabilitazione respiratoria

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia degenerativa, causata da un'infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare, che colpisce bronchi e polmoni, riducendo lo spazio per gli scambi respiratori, dalla quale non è possibile guarire.

 

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia degenerativa, causata da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare, che colpisce bronchi e polmoni, riducendo lo spazio per gli scambi respiratori, dalla quale non è possibile guarire.

La  BPCO è considerata la quarta causa di morte in Europa e negli USA (almeno 65.000 morti all’anno). Recenti studi hanno valutato che nei prossimi 10 anni a causa dell’inquinamento atmosferico e del fumo di tabacco  la prevalenza della BPCO aumenterà del 50% negli uomini e del 130% nelle donne.

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Le BPCO rappresentano il 50-55% delle morti per malattie dell’apparato respiratorio.

L’insorgenza di tale patologia è dovuta in primis al fumo di sigaretta sia attivo che passivo, inalazione di particelle o gas nocivi, inoltre è oramai certa una predisposizione genetica alla malattia.

L’allergia non evolve in BPCO, mentre l’asma se non trattata in modo adeguato può progredire in tal senso.

Il Paziente affetto da BPCO è un soggetto con  dispnea e ridotta tolleranza allo sforzo, per questa e altre patologie disfunzionali dell’apparato respiratorio, sono nate realtà come la riabilitazione  respiratoria

Spesso questa tipologia di paziente viene avviata ad un programma di riabilitazione soltanto ad uno stadio avanzato della malattia. Fondamentale nei programmi di riabilitazione respiratoria è l’allenamento allo sforzo, mirato a migliorare la funzione muscolare nella BPCO e nelle malattie respiratorie croniche non BPCO.

Nei pazienti con BPCO l’allenamento muscolare migliora la tolleranza all’esercizio in seguito al miglioramento della funzione aerobica, e la riduzione della dispnea da sforzo.

Anche i pazienti in stadi patologici più avanzati traggono beneficio dai cicli riabilitativi, tuttavia intervenire in modo precoce permette di reindirizzare i pazienti, con corretti stili di vita cessazione del fumo, uso di farmaci, uso di ossigeno supplementare, abitudine all’esercizio fisico e un adeguato comportamento alimentare.

Tra i farmaci maggiormente utilizzati in terapia contro la BPCO, ci sono: i broncodilatatori, gli antibiotici, i cortisonici, i derivati dalla teofillina e gli anticolinergici.

La valutazione e selezione dei candidati  che possono essere sottoposti a un programma di riabilitazione respiratoria viene effettuata tramite  una serie di esami funzionali:

  • il test del cammino o walking test: attraverso la determinazione della massima distanza percorribili e dal soggetto in esame in un determinato periodo di tempo (2, 6, o 12 minuti), durante l’espletamento del test è importante monitorare FC e SPO2;
  • la valutazione della forza dei muscoli respiratori e la spirometria completa, per valutare le condizioni iniziali del paziente;
  • lo shuttle test: misura la tolleranza all’esercizio fisico durante la camminata in piano. Durante la valutazione il paziente cammina avanti e indietro in un percorso lungo 10m ed il ritmo e la velocità vengono scandite da un segnale sonoro, fino a quando si riesce a mantenere l’andatura richiesta;
  • la scala di Borg: una scala numerica, non lineare, per la valutazione della dispnea durante l’esercizio;
  • la scala VAS.

Tuttavia, nonostante la dimostrata efficacia dei programmi di riabilitazione respiratoria, solo un piccolo numero di pazienti partecipa a tali programmi rieducativi.

Questa unità operativa ha come risultato la riduzione e il controllo dei sintomi respiratori, l’ottimizzazione dello stato funzionale, il miglioramento  della capacità di esercizio, la riduzione della dispnea, diminuire  il numero delle riacutizzazioni e in conclusione migliorare la qualità della vita alla stregua di qualsiasi terapia farmacologica per la BPCO.

 

Ida Baiano

 

 

Redazione Nurse Times

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