Infermieri

Basta con la fuga di infermieri all’estero: “È ora di rivendicare il lavoro nella nostra terra”. Il racconto di Mimmo Toscano

Mi sono casualmente imbattuto in un elaborato di Mimmo Toscano, scrittore di Grumento Nova (Pz). Nel testo riportato di seguito ha analizzato la situazione degli infermieri italiani, spesso costretti ad emigrare all’estero per poter lavorare.

Riporto di seguito l’elaborato in versione integrale:


Fig.1: lo scrittore Mimmo Toscano

Continuando a graffiare il fondo del barile vengono fuori strane contraddizioni che, dalle nostre parti, danno vita a storie dinamiche ma senza alcun senso tali da mettere in crisi il più spavaldi analisti politici.

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L’ultima boutade dei nostri amichevoli governanti si traduce nella selezione di dodici infermieri lucani destinati a prendere servizio presso la “Klinic Bavaria”, in Germania.

Certo, queste iniziative danno prestigio e lustro alla nostra terra, infatti quando gli amministratori hanno ricevuto la mail dai tedeschi, posizionandosi sugli attenti rispondendo “Jawohl”, lo spumante ha iniziato a scorrere a fiumi tra l’incredulità generale, un altro tassello andava ad aggiungersi a quella precisa strategia il cui fine unico è quello di applicare una “involuzione demografica” che si inserisce prepotentemente nel dibattito, tutto a carattere materialista, caro solo a qualche pseudo-intellettuale annoiato vicino al potere locale che, gettando fumo negli occhi, vede nella Basilicata il pilastro portante dell’italica economia.

Una sorta di filosofia economica low cost che vanta tutta la potenza della nostra terra, che farebbe da traino all’intero sud. Succede quando gran parte di questi “pensatori” fanno capo al partito unico della Lucania.

Nei presidi sanitari regionali, ad oggi, vi è una carenza importante di figure professionali quali quelle infermieristiche, poiché da anni le assunzioni sono impaludate nei meandri burocratici, e questi signori si permettono il lusso di dare l’ennesima spinta migratoria a persone che potrebbero tranquillamente lavorare in loco.

Fa davvero tristezza il lento spegnimento delle coscienze, il non portare avanti, in modo deciso, azioni di civiltà che vadano a rivendicare il lavoro nella propria terra.

Una situazione stagnante che crea indifferenza e qualche sconcerto.

Possibile che nessuno si chieda se sia normale formare professionalità per poi dare loro un solo biglietto di andata? Possibile nessuno sia in grado di dare risposte a questa atavica sete di lavoro? Possibile non si riesca a mettere fine a questa decadenza?

Un fallimento su tutta la linea, un reticolato di interessi che impedisce alle nostre genti di rispondere colpo su colpo a condotte depauperatorie di civiltà.
E’ inimmaginabile che la regione più ricca d’ Europa, almeno sulla carta, esprima solo disoccupazione ed emigrazione.

Chi occupa una posizione a carattere istituzionale e ha un briciolo di sale in zucca dovrebbe mettere la parola “fine” alla consapevole spregiudicatezza di quei pochi che hanno condotto la nostra terra nel baratro della stagnazione e dello spopolamento invece di alimentare e giustificare questo mattatoio sociale che rende estremamente facile schiavizzare i cittadini guidandoli con una mano verso un futuro infausto. Nell’altra, invece, una pistola puntata alla tempia.


Mimmo Toscano conosce molto bene la situazione degli infermieri italiani, avendone sposata una. Ci auguriamo che la situazione attuale possa risollevarsi, per il bene della professione e della popolazione.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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