Per il giudice la morte della centenaria Ida Giusto non è stata causata dalla condotta delle due imputate, accusate di abbandono di incapace.
Il Tribunale penale di Lucca, nella persona della dottoressa Felicia Barbieri, ha finalmente messo fine a un calvario giudiziario iniziato sette anni addietro (2015), che ha interessato dapprima l’intera struttura residenziale per anziani di Barga (il titolare e legale rappresentante, il direttore e responsabile tecnico, il medico curante, le infermiere) e successivamente, dopo il proscioglimento di alcuni degli imputati, soltanto due infermiere che per ultime avevano assistito Ida Giusto, ricoverata nella struttura e incapace per malattia e vecchiaia di provvedere a se stessa.
L’anziana ospite, che aveva appena compiuto cent’anni, era deceduta all’interno della Rsa. Secondo il gup, le due infermiere – Silvia Mazzanti, 27 anni, di Barga, e Marisa Juana Arroyo Castro, 57 anni, di origine peruviana – non avevano vigilato adeguatamente sulla donna, che sarebbe stata trovata denutrita e con larve di mosca nelle piaghe da decubito. Per questo il pm aveva chiesto una condanna pesante: due anni di reclusione e, dalla parte civile, un risarcimento di 50mila euro.
Le imputate, difese dall’avvocato Giovanni Bianchini, erano state inizialmente rinviate a giudizio per omicidio colposo, imputazione poi derubricata ad abbandono di persona incapace. Dopo un lungo dibattimento, in cui sono stati ascoltati tutti i medici, il personale infermieristico e i carabinieri che avevano svolto le indagini, e dopo aver acquisto la perizia dell’accusa, il giudice non ha riconosciuto alcuna condotta omissiva nella cura e nell’assistenza dell’anziana.
“Tutte le dichiarazioni testimoniali – ha dichiarato l’avvocato Bianchini – sono state convergenti nell’escludere in maniera categorica un’incuria nella gestione non solo dell’ospite deceduta, ma anche di tutte e di tutti gli ospiti delle case di riposo. E tutti i testimoni hanno confermato che il livello di attenzione e cura degli ospiti era continuo, più che adeguato e apprezzato anche dai parenti degli ospiti. L’anziana era stata costantemente e adeguatamente vigilata sia dal personale infermieristico che da quello medico, e la condotta omissiva contestata alle infermiere era stata irrilevante nel determinismo causale dell’exitus”.
Redazione Nurse Times
Grazie al contributo di Roche una nuova figura professionale è nata al Centro Sclerosi Multipla dell’Irccs Ospedale San…
Carenza di personale, turni di lavoro massacranti, stipendi bassi, ferie saltate e, in generale, condizioni…
L'Asp del Forlivese ha indetto un avviso pubblico per la formazione urgente di un elenco…
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fials Milano. Fials Milano è lieta di annunciare…
DreamCom promuove il corso Ecm Fad gratuito "Il cancro per il cuore: lo scompenso cardiaco",…
Roma, 13 luglio 2024 - Un episodio scioccante ha scosso il quartiere di San Lorenzo…
Leave a Comment