Assistenza domiciliare in Sicilia: in 21mila aderiscono alla petizione di Giovanni Cupidi

Ci sono storie e storie, storie di ordinaria sopravvivenza, che spesso non finiscono sui giornali, di straordinaria forza d’animo a cui troppo poco spesso viene data voce.

Uno stato che si proclama civile deve difendere in primis i diritti dei più deboli, soprattutto di chi economicamente non può essere sostenuto dalla propria famiglia.

E’ la storia di  Giovanni Cupidi, 39 di Misilmeri, in provincia di Palermo che sicuramente è la stessa di tantissimi nostri concittadini che vivono lo stesso dramma.

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La giornalista Veronica Femminino di Blog Sicilia si è occupata del suo caso: da 25 anni Giovanni Cupidi è affetto una grave forma di tetraplegia causata da un’ischemia dell’arteria midollare cervicale che lo paralizza dal collo in giù ma che, fortunatamente, non gli ha impedito di perseguire i suoi obiettivi.

Prima la Laurea in Economia e poi il dottorato in Statistica Applicata.

Ad assisterlo 24 ore su 24 la madre Erina aiutata da un assistente notturno che Giovanni retribuisce di tasca propria nonostante abbia diritto per legge ad un’assistenza continuativa, che però le istituzioni non garantiscono, come nel caso dei 2300 disabili gravissimi siciliani.

Nella speranza di riuscire a far sentire la sua voce, Giovanni nel marzo scorso ha inviato una lettera all’assessore della Famiglia e delle Politiche sociali della Regione siciliana, al Dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali e al sindaco di Misilmeri.

La missiva è poi diventata una petizione lanciata su change.org firmata da oltre 21mila persone (VEDI).
Nel frattempo Giovanni ha ricevuto un programma di assistenza domiciliare h 24 fino al dicembre 2010, interrotto per mancanza di fondi, di conseguenza è stato costretto a chiedere sostegno ai suoi familiari.

Intanto le cose sono ulteriormente peggiorate ed è riuscito si ad usufruire di un progetto di assistenza domiciliare garantita per 16 h al giorno fino la Gennaio 2015, dopodichè causa mancanza fondi il programma è stato nuovamente interrotto.

Interrogati gli organi regionali preposti, la risposta che si è visto recapitare la seguente: “…di più non è possibile ottenere“.

“I Comuni possono fare ben pocospiega Giovanni – . Come prevede la legge 328 del 2000 (relativa all’assistenza socio-sanitaria di disabili e lungo-degenti, ndr), bisognerebbe formulare dei progetti individuali che rispondano alle esigenze della persona, ma a Misilmeri, come in molti altri Comuni, non ci sono le risorse ed i progetti non nascono mai”.

Le uniche forme di assistenza attive sono il progetto che gli assegna 30 ore settimanali (domeniche e festivi esclusi) finanziate dall’assessorato regionale alla Famiglia ed alle Politiche sociali.

Giovanni sino ai primi giorni di settembre ha usufruito delle 4 ore settimanali del Fna 2014, il Fondo per la Non Autosufficienza, purtroppo già esaurite e che gli erano state assegnate dopo che aveva contratto una brutta polmonite.

La domenica e i festivi Giovanni non ha nessuno che possa aiutarlo, soprattutto per spostarsi dal letto alla carrozzina, e la madre, da sola, non riesce a soddisfare tutte le sue necessità. Spesso, è costretto a rimanere a letto.

“Io non demordo – puntualizza – ma intanto delle ore del Fna del 2015 non c’è traccia, mentre passano i giorni e noi disabili continuiamo a lottare contro difficoltà di ogni tipo, sperando che le nostre carte, le nostre richieste, i nostri appelli vengano esaminati con la giusta attenzione, ma spesso, come ho avuto modo di appurare, finiscono nelle mani del tecnocrate di turno“.

Nel frattempo sul caso di Giovanni la deputata palermitana Giulia De Vita ha depositato il giorno 8 giugno c.a. un’interrogazione alla Camera (VEDI) ed a Misilmeri sono arrivate anche le telecamere di striscia la Notizia.

Una persona davvero speciale sostiene Giovanni nella sua battaglia: Lorenzo Cherubini (in arte Jovanotti) la cui voce gli ha tenuto compagnia nei diversi mesi trascorsi in ospedale tra la vita e la morte.

L’artista lo ha inoltre voluto nel suo docufilm ” Gli Immortali” ed è tra i primi firmatari della petizione.

“Giovanni Johnny Cupidi è un mio amico, ci siamo conosciuti perché viene ai miei concerti da sempre ogni volta che si suona in Sicilia, e concerto dopo concerto abbiamo finito per conoscerci di persona, tenerci in contatto, condividere gioie e frustrazioni. Giovanni porta avanti una battaglia che è di tanti ma che ognuno vive in prima persona tra progressi reali e colpevoli mancanze da parte delle istituzioni.

Ne abbiamo già parlato su questa pagina, lo ripeto io non sono in grado di assegnare responsabilità a persone o istituzioni specifiche ma il problema è serio e quello che posso fare io è dare visibilità, visto che qui siamo in tanti.
Magari qui sotto tra i commenti Giovanni vi posta qualche link utile.
Ogni volta che entro in contatto con chi soffre di una disabilità (con il mio lavoro mi capita perchè la musica è spesso una compagna importante nella vita delle persone, è una fonte di energia di tipo immateriale) mi rendo conto di quanta strada c’è da fare e me ne rendo conto pensando a quanta strada si è già fatta, che significa che spesso è solo una questione di volontà politica da parte di chi ha il compito di garantire il diritto alla salute, nei limiti del possibile. Non stiamo parlando di cose impossibili ma di soluzioni praticabili da subito. Giovanni e quelli come lui non chiedono miracoli, ma solo l’attenzione che è dovuta a ogni cittadino”.

Così risponde Giovanni a Lorenzo: “Grazie Lore! Ogni tuo intervento in favore di una causa legata al mondo della disabilità, o della fragilità se vuoi, ci dà la possibilità di far conoscere sempre più al numero maggiore di persone possibili quali e quante barriere dobbiamo affrontare. Esorto tutte le persone a fare sentire la loro voce, tutte le famiglie che vivono una disabilità a portare fuori di casa i propri cari e di far ben presente alle Istituzioni che ci sono diritti che non siamo più disposti a non esercitare!!!Ce la faremo!”.

Il post di Lorenzo ha avuto migliaia di like, condivisioni e commenti. E la petizione di Giovanni continua a registrare adesioni.
Il vero punto fermo della vita di Giovanni è la sua famiglia senza la quale non avrebbe potuto raggiungere i suoi obiettivi e chiede il diritto ad una vita normale.

Lo fa anche attraverso il suo blog (VEDI) sulle disabilità, che è uno dei più seguiti in Sicilia.
Continua la sua battaglia con la forza che lo contraddistingue perchè gli eroi non sono solo quelli che vediamo in costume…

Mina Cucinotta

Fonte

palermo.blogsicilia.it

Foto

giovannicupidi.wordpress.com

Redazione Nurse Times

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