Asl Lecce, l’allarme di Uil Fpl: “Urge assumere medici, infermieri e oss nei Pronto soccorso”

Il sindacato lamenta la carenza di personale, causa delle lunghe attese che spesso sfociano in aggressioni ai sanitari.

Grave carenza di personale in tutte le sedi di Pronto soccorso della Asl Lecce. Abnegazione e professionalità non bastano più. Urgente assumere medici, infermieri e oss. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della missiva inviata da Mario Riso della Uil Fpl al commissario straordinario dell’azienda sanitaria leccese, Rodolfo Rollo.

Il responsabile dipartimentale contrattazione del sindacato lamenta inoltre la carenza di adeguate sale d’attesa e astanterie. Insufficienza che, sommata alle lunghissime attese imputabili alla carenza di personale, possono esplodere, com’è tristemente noto, in aggressioni ai danni dei salutari. Come se non bastasse, non tutte le sedi sono dotate di posto fisso di Polizia, con tutte le conseguenze che ne derivano per il personale, costretto a lavorare sotto stress da super lavoro, in situazioni che non ne garantiscono la sicurezza.

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L’idea di dirottare i codici bianchi e verdi al vecchio ospedale “Vito Fazzi”, per il sindacalista, non è praticabile: «La gente non sarebbe in grado di stabilire la gravita del codice, né tantomeno il paziente, una volta giunto in Pronto Soccorso, potrebbe essere mandato al vecchio “Fazzi” per essere trattato: si alimenterebbero discussioni inutili a non finire, perché la gente, in quel preciso momento di panico, non capirebbe»

.

Secondo Risi, bisogna intervenire prima che la cronaca diventi testimone di ulteriori, gravi aggressioni e disservizi che potrebbero verificarsi, specie con l’avvicinarsi dell’estate. La situazione infatti è destinata a peggiorare con l’arrivo della stagione calda per il notevole incremento della popolazione causato dai turisti, per la necessità di garantire le ferie a medici, infermieri e oss attualmente in servizio, e soprattutto per la chiusura di alcuni presidi ospedalieri con Pronto Soccorso.

«La progressiva e ormai cronica riduzione di risorse umane, tecnologiche e finanziarie ha pregiudicato gravemente l’efficienza del servizio delle sedi di Pronto soccorso, sulle quali inevitabilmente incidono anche le decisioni assunte nella rimodulazione del Piano di riordino ospedaliero regionale», conclude Risi.

Redazione Nurse Times

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

 

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