L’erogazione del sostegno – approvato mesi fa per contrastare il boom di inflazione e il caro energia – sta per diventare realtà anche per i tre milioni di autonomi, partite Iva e professionisti. L’indennità era prevista fin dall’inizio – con un fondo da 500 milioni, poi portati a 600 con il decreto Aiuti bis – ma ci sono voluti mesi per il via libera al decreto attuativo.
Per le partite Iva mancavano le regole di accesso, ma con il decreto attuativo firmato dai ministri del Lavoro e dell’Economia, c’è il via libera. Gli interessati sono circa tre milioni: 973mila commercianti, 859mila artigiani, 477mila iscritti alle casse professionali, 430mila coltivatori diretti, mezzadri e coloni e 261mila professionisti esclusivi.
La misura attesa, che considera opportunamente e doverosamente anche gli oltre 30mila infermieri liberi professionisti “puri”, da un aiuto concreto e pari dignità a chi ha fatto una scelta professionale diversa e impegnativa.
Gli infermieri dovranno presentare la domanda alla Cassa di Previdenza ENPAPI, secondo le condizioni previste dall’articolo 2 del Decreto, tenendo presente il limite del reddito complessivo 2021 non superiore a 35.000 euro.
L’indennità una tantum è pari a 200 euro e non costituisce reddito ai fini fiscali, né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali.
Redazione Nurse Times
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