La scuola. Un luogo sicuro, dove si dovrebbe poter mandare i propri figli con serenità. Un luogo di educazione, di crescita e anche di assistenza per tutti quei bambini che presentano delle difficoltà. Come Marco (lo chiameremo così), affetto da autismo. Parliamo proprio di questo, di un bimbo autistico e della sua scuola, dal nome bello e pregno di speranza: “Bambini del mondo”(Cinecittà Est, Roma).
Marco ha bisogno di assistenza continua, essendo equiparabile a un bambino di tre anni e, pertanto, un Assistente Educativo Culturale (AEC), è stato incaricato di accompagnarlo e di assisterlo. Si tratta di un uomo di 54 anni, romano. Tra i suoi compiti dovrebbe esserci quello di promuovere l’autonomia di Marco, quello di facilitare il suo processo di integrazione e di comunicazione in classe, quello di rendergli accessibili le attività scolastiche (didattiche o ricreative che siano). Questo prevede la sua figura professionale. Quando il bimbo deve andare in bagno o uscire dall’aula per qualsiasi motivo, è proprio l’AEC ad accompagnarcelo; per poi riportarlo in classe.
Ma da qualche settimana, ogni volta che i due si assentano, impiegano un tempo sempre maggiore a ritornare. Qualcosa non quadra. Alcune maestre si insospettiscono…Finché una di loro, il 20 febbraio, decide di sporgere denuncia alle forze dell’ordine.
Partono così le indagini, coordinate dalla locale Procura e svolte con l’ausilio di intercettazioni audio-video; intercettazioni che purtroppo permettono di “cristallizzare” il reato, terribile, triste, agghiacciante: l’assistente AEC è un pedofilo.
Viene arrestato il 9 marzo e dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata. G.P., queste le sue iniziali, era conosciuto come una persona seria ed affidabile. Collaboratore esterno della scuola, era dipendente di una società cooperativa. Incensurato. Il suo domicilio, la sua automobile e l’armadietto che usava presso la scuola sono stati perquisiti dalla polizia, che ha sequestrato tutto il materiale informatico trovato. Sono infatti in corso altre indagini, per verificare che non siano stati commessi dall’uomo altri reati terribili di questo tipo.
Lui ora è in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Durante l’arresto è rimasto in silenzio. Era un Assistente Educativo Culturale, avrebbe dovuto assistere, proteggere ed aiutare bambini disabili.
Un pensiero va al piccolo Marco ed alla sua famiglia.
Redazione Nurse Times
Fonti:
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