Aree periferiche e disagiate, il CISADeP denuncia al ministero la drammatica situazione degli ospedali

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma di Emanuela Cioni, presidente del Coordinamento italiano sanità aree disagiate e periferiche.

In data 22 novembre, nella sede del ministro della Salute a Roma, una delegazione del CISADeP guidata dal presidente Emanuela Cioni (Emilia Romagna), Don Francesco Martino (Molise), Flavio Ceccarelli, Valerio Bobini, Piero Tiezzi, Eva Giuliani (Toscana), Teresa De Santo e Antonio Amatucci (Basilicata), ha incontrato il capo della Segreteria tecnica del ministro Giulia Grillo, dottor Giuseppe Amato, e due funzionari del ministero, la dottoressa Laura Vinci e l’avvocato Maria Romana Mastrangelo.

Scopo dell’incontro: continuare il dialogo iniziato il 21 novembre 2017 con la struttura tecnica del ministero della Salute, tendente a ottenere un ripensamento e una modifica sostanziale, a mezzo chiarificazioni, modifiche e integrazioni del D.M. 70/2015, sui servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle aree periferiche e particolarmente disagiate d’Italia. Ciò per garantire una vera emergenza-urgenza, un vero percorso nascita, una vera garanzia di servizi di supporto, una vera struttura ospedaliera di garanzia, raggiungendo la tutela della salute prevista dall’art. 32 della Costituzione, oggi non garantito nelle periferie.

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A un anno dall’incontro dei tecnici del ministero della Salute che si occupano delle aree periferiche/svantaggiate e delle strategie nazionali delle aree interne con la delegazione CISADeP, come si evince dalle criticità che abbiamo rappresentato in quella sede, è decisamente peggiorata in tutta Italia la situazione dei servizi di emergenza-urgenza, della riconversione dei presidi montani e ultraperiferici, che potrebbero essere riconvertiti in presidi di area particolarmente disagiata, dei servizi sanitari periferici.

Il CISADeP ha consegnato a Giuseppe Amato e al suo staff, come documento di lavoro, la sua PIATTAFORMA PROGRAMMATICA, tutta una serie di proposte complessive e anche delle proposte in merito al percorso nascita in aree disagiate e periferiche. Il CISADeP si augura che siano prese in considerazione dal ministro della Salute e dal Governo tutto, per una definizione da parte della Conferenza Stato Regioni.

Il CISADeP chiede inoltre che, anche in caso di completa devoluzione della sanità alle Regioni, progetto al quale sembra stia lavorando il ministro per gli Affari regionali (a cominciare da Lombardia e Veneto), la questione della sanità nelle aree disagiate e periferiche del Paese, in base all’art. 32 della Costituzione, rimanga come definizione degli standard e dei servizi di competenza dello Stato.

Inoltre, nella chiarificazione del D.M. 70/2015, il CISADeP, in merito agli ospedali di area particolarmente disagiata, chiede che si elimini il principio di discrezionalità del “possono prevedere”, sancendo il principio di obbligatorietà del “devono prevedere”. In merito al decreto Lorenzin, sui punti nascite in aree disagiate, chiede poi che il giudizio, elaborato il riordino della materia della sanità della aree particolarmente disagiate e periferiche del Paese, sia affidato, in base alle chiarificazioni approvate, esclusivamente al Comitato nazionale per il percorso nascita presso il ministero della Sanità.

L’interlocuzione è stata positiva. In un clima di grande ascolto, il presidente Emanuela Cioni ha introdotto l’incontro, mentre Eva Giuliani, Valerio Bobini e Piero Tiezzi hanno presentato la situazione in Toscana. Teresa De Santo e Antonio Amatucci ha parlato della situazione dell’ospedale di Chiaramente (Basilicata), non riconosciuto di area particolarmente disagiata, e della vicenda relativa al ricorso al presidente della Repubblica.

È stato il segretario Francesco Martino a fare la sintesi di cui sopra e a descrivere la situazione, entrando nel dettaglio delle criticità delle altre Regioni italiane. Giuseppe Amato, considerando proficuo l’incontro, ha assicurato l’impegno del ministro per i problemi presentati, nonché l’impegno a lavorare, per quanto di competenza, per arrivare in un percorso condiviso con le Regioni ad una definizione normativa e legislativa più chiara per le aree disagiate e periferiche del Paese. Una definizione normativa che tuteli effettivamente il diritto alla salute in questi territori (sancito dall’art. 32 della Costituzione), a partire dall’approfondimento e dall’analisi delle proposte presentate dal CISADeP su tutta la materia: dall’emergenza-urgenza, agli ospedali di area particolarmente disagiata, alle strutture ospedaliere nelle aree terremotate e nelle isole, alle strutture territoriali, ai punti nascita e ai servizi sostitutivi.

“In montagna, nelle zone disagiate e periferiche si accendono sempre meno luci – ha concluso la presidente Emanuela Cioni -. Vogliamo vedere riaccendersi tante luci, e tanti giovani devono ritornare a vivere in questi territori. Dobbiamo rassicurarli e promettere loro che i servizi primari (le scuole, i trasporti e la sanità) saranno tutelati. Non dobbiamo mai abbassare la guardia. Ecco perche abbiamo chiesto al ministero di vigilare costantemente su quelle regioni a cui in questi anni è stata concessa la ‘libertà’ di tagliare i tanti servizi”. La presidente, infine, ringraziato di cuore l’onorevole Chiara Gagnarli per il suo impegno costante nel favorire questo incontro.

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