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Ancona, per le finte vaccinazioni arresto bis per infermiere. Sequestrati green pass falsi

ANCONA – Un’altra tornata di arresti nell’ambito dell’operazione “euro Green pass” ad Ancona relativa a un infermiere di Falconara che fingeva di somministrare vaccini nell’hub vaccinale “Paolinelli” di Ancona in cambio di denaro (anche 300-400 euro) con l’ausilio di una rete di ‘intermediari’, per permettere l’indebito ottenimento di Green pass.

Eseguiti provvedimenti cautelari ‘fotocopia’ per cinque persone (una custodia in carcere e quattro agli arresti domiciliari) già destinatarie di analoghe misure lo scorso 10 gennaio in relazione ad altre condotte emerse dalle indagini della Squadra mobile.

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Nella prima tranche delle indagini erano stati eseguiti anche 45 obbligo di dimora nei confronti di persone provenienti da varie parti d’Italia, ‘beneficiarie’ dei finti vaccini; in questa seconda parte di indagini, sempre su ordine del gip di Ancona, emessi altri 28 obblighi di dimora, di presentazione alla polizia giudiziaria con divieto di uscire di casa nella fascia oraria 21-6.

La Procura di Ancona, in particolare il pm Ruggiero Dicuonzo, ha delegato quattro perquisizioni domiciliari personali con contestuali sequestri. Inoltre, tutti i Green pass indebitamente ottenuti con la ‘finta vaccinazione’ sono stati sequestrati digitalmente, con decreto della Procura, annullando la loro validità dalla piattaforma Asur.

Ai domiciliari sono finiti nell’ambito di “euro Green Pass 2” Maria Francesca Lattanzi, 52enne imprenditrice balneare e ristoratrice, di Civitanova Marche (Macerata), già gravata di obbligo di dimora, e Edmondo Scarafoni, 73 anni, pensionato di Fabriano (Ancona).

Misure cautelari ‘fotocopia’, relativamente ad ulteriori casi, per gli arrestati della prima tranche d’inchiesta sul giro di vaccinazioni simulate e contestuali indebiti Pass: custodia in carcere bis per il 51enne infermiere, Emanuele Luchetti, accusato di ‘tirare’ le fila del business e di inscenare le false vaccinazioni immortalate anche da riprese video nei box vaccinali; il sanitario si era difeso, sostenendo di esser solo un “anello della catena”.

Ulteriore provvedimento di arresti domiciliari per quattro presunti intermediari, che avrebbero procacciato clienti a Luchetti per i finti vaccini. A vario titolo nell’inchiesta, che è ancora in fase preliminare, sono contesti reati che vanno dal concorso in corruzione e peculato al falso ideologico.

Redazione Nurse Times

Salvatore Petrarolo

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Salvatore Petrarolo

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