Il consiglere Andra Fora annuncia una mozione per chiederne l’adozione, sulla scorta di quanto fatto da altre Regioni.
Adottare anche in Umbria il “ricettario rosa per le ostetriche”. È quanto propone il consigliere regionale Andrea Fora, annunciando la presentazione di un’apposita mozione.
“Stiamo parlando – spiega – di un tema posto all’attenzione della Regione da almeno cinque anni. Nonostante diverse rassicurazioni, non si è mai data una soluzione. Si tratta di garantire e rendere effettivo il cosiddetto ‘ricettario rosa’ per le ostetriche che sono già soggetti prescrittori, ai sensi della normativa vigente nell’ambito della sorveglianza e assistenza alla gravidanza fisiologica, con l’obiettivo di migliorare l’accesso al servizio di assistenza e consentire, in caso di gravidanza fisiologica, una riduzione delle spese sostenute dalle cittadine e facilitare l’uso dei servizi essenziali.
Una proposta che prende spunto da quanto già fatto altrove: “Questo percorso è una realtà già effettiva in Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Trentino, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia. Regioni che hanno adottato questo percorso adeguando i propri protocolli e aprendo la strada a una più complessiva modifica delle prassi amministrativo-sanitarie in materia di ricettari, deliberando modalità che rendono autonome le ostetriche nella programmazione e nella prescrizione di esami alle donne con decorso fisiologico della gravidanza”.
Prosegue Fora: “Con la stessa mozione ho chiesto alla Giunta, sulla scorta di quanto già approvato lo scorso luglio dalla Regione Toscana, di adottare proprio in questa fase di emergenza Covid-19 il modello ‘care ostetrica’, che prevede il potenziamento delle cure primarie di base domiciliari e territoriali per la sorveglianza della gravidanza e del puerperio, nonché il supporto all’allattamento al seno nelle gravidanze a basso rischio, concorrendo alla diminuzione degli accessi ai servizi e dei contagi da Covid-19 per mamme, bambini e famiglie”.
Concludendo: “Spero che anche in Umbria si possa finalmente attuare una metodica che amplia l’offerta di servizi e le modalità di risposte per le situazioni di gravidanza, parto e puerperio a basso rischio. In questo modo sarà possibile integrare il potenziamento dell’offerta delle prestazioni e la presa in carico delle donne in un’ottica di prevenzione e di sorveglianza della salute riproduttiva e neonatale. Così punteremo a un’offerta di prestazioni qualificate, appropriate e di dimostrata efficacia scientifica, non escludendo perciò anche una necessaria riqualificazione della rete consultoriale”.
Redazione Nurse Times
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