BARI – Istituire ambulatori See&Tret ed attivare percorsi veloci di gestione infermieristica (il cosiddetto fast track). Sono questi i due punti fondanti della proposta presentata dai Collegi Ipasvi di Bari e della Bat al presidente della Regione Puglia e assessore alla sanità, Michele Emiliano, per fronteggiare quella che, a tutti gli effetti, è una vera e propria emergenza.
Tale, infatti, vanno considerati i frequenti episodi di aggressione agli infermieri e agli operatori sanitari nei servizi di emergenza/urgenza e nei pronto soccorso degli ospedali delle province di Bari e di Barletta-Andria-Trani. Fenomeno dilagante, lo definiscono i presidenti dei Collegi Ipasvi di questi due territorio, Saverio Andreula (Bari) e Michele Ragnatela (Bat).
Le aggressioni non sono soltanto fisiche ma anche verbali e al governatore della Puglia si chiedono interventi risolutiva a tutela dell’integrità degli infermieri. Emergenza che rischia di diventare ingestibile adesso che, con la stagione estiva e l’arrivo di decine di migliaia di turisti in Puglia, gli accessi ai pronto soccorso si moltiplicheranno.
Il fenomeno va sotto il nome di overcrowding e racconta di percentuali elevate per quanto riguarda gli accessi di minore gravità (si parla dell’81 per cento dei casi). Il rovescio della medaglia e che in pronto soccorsi affollati si crea l’effetto imbuto, “si dilatano i tempi di attesa soprattutto per i pazienti a gravità minore – scrivono Andreula e Ragnatela – che si innervosiscono e ingaggiano con il personale infermieristico vere e proprie contese per ottenere, nell’immediato, risposta ai loro desiderata innescando reazioni che si traducono in episodi di violenza
”.Per far fronte ad un fenomeno grave, i presidenti dei Collegi Ipasvi di Bari e della Bat, offrono un paio di soluzioni già applicate in altre regioni. L’istituzione di ambulatori See&Treat (esperienza questa già sviluppata in Toscana) sarebbero opportuna per le problematiche cliniche di natura minore. “Si tratta di protocolli di gestione infermieristica per patologie non urgenti” sottolineano Andreula e Ragnatela.
I risultati già testate sul campo sono soddisfacenti: l’assistenza è stata valutata in modo eccellente nel 64 per cento dei casi e la percentuale sale all’86 per cento per la risoluzione dei problemi, restando in quella fascia (l’83 per cento) per il tempo nel quale è stata svolta la visita (meno di dieci minuti).
La seconda soluzione è quella del “Fast Track”: si tratta di un percorso veloce di gestione infermieristica attuato dall’infermiere di triage con competenze specifiche. “Questo significa – spiegano i presidenti di Bari e della Bat – inviare il paziente direttamente allo specialista e/o alla diagnostica in presenza di procedure e protocolli validati dall’Azienda, così da bypassare la fase di inquadramento e valutazione clinica del medico di pronto soccorso”. A giudizio di Andreula e Ragnatela si tratta “di innovazioni di sistema che possono produrre risultati eccellenti non solo sulla qualità delle prestazioni erogate ai cittadini ma anche per rendere più sicure e protette le prestazioni professionali degli infermieri sottraendoli alle aggressioni”.
Salvatore Petrarolo
Foto: web
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