A.I.O.M. Linee d’indirizzo per la gestione degli accessi vascolari centrali a medio e lungo termine nel paziente oncologico

La gestione degli Accessi Vascolari Centrali prevede diverse pratiche di co-assistenziali e il coinvolgimento integrato di medici ed Infermieri

L’Associazione Italiana di Oncologia Medica ha elaborato attraverso un Working Group Nursing le linee di indirizzo per la gestione degli accessi vascolari centrali a medio e lungo termine nel paziente oncologico

Queste linee di indirizzo sono un progetto realizzato dal Working Group Nursing (WGN) dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), con lo scopo primario di sostenere e disciplinare, a livello nazionale, l’assistenza al paziente oncologico portatore di AVC a medio e lungo termine, secondo modalità basate sulle evidenze, condivise e omogenee nel rispetto delle indicazioni riportate nelle linee guida nazionali e internazionali.

Nella prefazione della dott.ssa Laura Rasero, viene sottolineata l’importanza del progetto, pensato e ottimamente realizzato dal gruppo di lavoro.

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“Quando si programmano – sostiene Rasero – progetti che devono avere un impatto su larga scala si rischia sempre di proporre grandi belle cose, ma poco applicabili e poco realizzabili; in questo caso il progetto vuole arrivare, con i suoi obiettivi, ai  professionisti e tramite loro agli utenti che ogni giorno assistete. Non è poco immaginare che questo sia realizzabile, ma la scelta che è stata fatta del tema, oggetto del progetto, lo rende veramente condivisibile e generalizzabile ovunque voi operiate”.

Introduzione

Una delle realtà che molte persone con patologia oncologica si troveranno ad affrontare è la necessità di convivere con un accesso vascolare centrale (AVC).

L’utilizzo di AVC, per la somministrazione endovenosa della terapia medica o delle terapie di supporto, è infatti sempre più diffuso in campo oncologico. Pertanto, diviene sempre più importante che gli operatori coinvolti nel percorso a cura abbiano competenze specifiche, in una interazione ed evoluzione continua, ed agiscono con professionalità, garantendo prestazioni basate su evidenze scientifiche.
L’infermiere, come parte un team multiprofessionale, può condurre una valutazione  personalizzata esaminando in modo proattivo i fattori relativi alla gestione di un AVC, per garantire comfort e sicurezza al paziente.
La valutazione della necessità di un AVC deve essere fatta al momento della presa in carico del paziente oncologico.

Con la scelta del presidio più appropriato, che per il paziente oncologico è preferibile sia orientata all’utilizzo di cateteri venosi centrali totalmente impiantati (Port-a-Cath) o ad inserzione periferica (PICC), si riducono i tempi di cura, i costi e non ultimo, l’esperienza traumatica del paziente rispetto alle ripetute veni-punture e alle possibili conseguenze.

Inoltre, le necessità di un accesso venoso possono modificarsi nel tempo, richiedendo quindi un processo di osservazione e monitoraggio continuo.

Di grande rilevanza è la possibilità di utilizzare documenti di riferimento condivisi, sia
per garantire al paziente oncologico lo stesso livello assistenziale, sia perché l’utilizzo di
uno stesso strumento e di stessi criteri, altre a garantire uniformità, riduce il rischio di
malpractice.

La gestione degli AVC prevede diverse pratiche di co-assistenziali e il coinvolgimento integrato di medici ed Infermieri.

Rispetto al paziente oncologico si è ritenuto importante considerare tre aspetti di grande impatto sulla sua qualità di vita e molto rilevanti ai fini dell’efficacia dei trattamenti:

  1. scelta del device
  2. gestione durante il trattamento
  3. gestione in follow-up

Questo documento si propone dunque come un punto di riferimento per gli infermieri di oncologia, nato con l’intento di sensibilizzare ed indirizzarli alla prevenzione delle complicanze correlate alla gestione degli AVC.

Inoltre, vuole essere un incentivo per l’avvio di programmi di formazione continua,  perseguendo l’obiettivo di coinvolgere gli operatori nella stesura di protocolli aziendali Evidence Based e quindi motivarli a rispettare le loro indicazioni.

Dovrebbe infine essere di stimolo affinché le eventuali complicanze dell’AVC vengano  documentate e opportunamente gestite, mettendo in atto le azioni di prevenzione e  gestione qui raccomandate.

Redazione NurseTimes

 

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Linee di indirizzo per la gestione degli accessi vascolari centrali a medio e lungo termine nel paziente oncologico

 

Marianna Di Benedetto

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