È meglio lavarsi le mani con acqua e sapone o usare una soluzione alcolica?

È meglio lavarsi le mani con acqua e sapone oppure utilizzare un gel alcolico? Si tratta di un quesito che si pongono quotidianamente molti cittadini.

A rispondere in maniera esaustiva è stato il dott. Gradassi, specialista in dermatologia e malattie veneree sul sito medicalfacts.it.

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In questi mesi è divenuto necessario aumentare sensibilmente la frequenza con cui lavarsi le mani o igienizzarle con soluzioni alcoliche come l’alcool gel, per ridurre le possibilità di contrarre il coronavirus attraverso il contatto con superfici infette. In generale, la corretta igiene delle mani rappresenta una delle regole più semplici ed efficaci nella lotta alle infezioni.

Come agiscono il sapone e l’alcool gel

I saponi sono agenti emulsionanti: si “legano” tanto allo sporco presente sulle nostre mani, quanto ai lipidi che coprono come una barriera batteri e virus, disgregandoli; vengono poi lavati via dall’acqua. Le soluzioni alcoliche, invece, agiscono soprattutto alterando e danneggiando la struttura delle proteine di virus e batteri ed in parte emulsionando i lipidi che li proteggono.

Ma la domanda che tutti si pongono è: perché può venirmi la dermatite quando mi lavo spesso le mani o uso spesso l’alcool gel? Poiché la nostra pelle è normalmente protetta da una pellicola di speciali lipidi chiamata film idrolipidco, una pur minima parte di questo viene rimossa durante il lavaggio con acqua e sapone. Anche le soluzioni alcoliche possono indurre il medesimo problema ma meno frequentemente. In rari casi, inoltre, è possibile diventare allergici alle sostanze contenute nei saponi o nelle soluzioni alcoliche.

Allergie a saponi e gel

Queste dermatiti sono dovute al contatto con il detergente-soluzione alcolica: sono pertanto dette “dermatiti da contatto”. Poiché sono due le cause possibili, altrettante sono le tipologie di dermatite da contatto che si possono manifestare.

La dermatite irritativa da contatto (DIC) può colpire chiunque ed è dovuta all’ azione di rimozione dei lipidi della cute da parte di sapone e alcool gel. La normale barriera cutanea viene indebolita dai frequenti lavaggi o uso di alcool gel e la cute così alterata tende a infiammarsi. Persone con pelle sensibile, come chi è affetto da dermatite atopica, sono particolarmente suscettibili all’azione irritativa in quanto il film idrolipidico è già alterato costituzionalmente.

Mentre chiunque di noi ha sperimentato la DIC almeno una volta nella vita, la dermatite allergica da contatto (DAC) è molto rara e colpisce solo chi sviluppa allergia ad una o più delle sostanze contenute nei saponi o nelle soluzioni alcoliche. Questo specifico ingrediente prende il nome di “allergene” poiché viene erroneamente riconosciuto come pericoloso da speciali globuli bianchi detti linfociti. Una volta attivati, i linfociti migrano dai vasi sanguigni alla pelle creando un processo infiammatorio nella sede dove si è avuto il contatto con l’allergene. Non è noto alcun motivo specifico per il quale un linfocita decida che una determinata sostanza sia pericolosa per l’organismo e sia necessario pertanto combatterla, causando un’allergia.

Come si fa diagnosi di questi due tipi di dermatite

Solitamente il medico curante è in grado di distinguere fra questi due tipi di dermatite sulla base di anamnesi ed esame obiettivo. Nella DIC si osserva comunemente pelle molto secca e screpolata che tende a creare ragadi e squame. La DAC, invece, si manifesta inizialmente con eritema, ovvero rossore, e numerose piccole vescicole molto superficiali e fragili, intensamente pruriginose, che poi si romperanno lasciando aree erose più o meno ampie con croste e squame.

Distinguere fra DIC e DAC, peraltro, può non essere agevole in alcuni casi, anche perché talvolta entrambe possono coesistere allo stesso tempo: la diagnosi richiede allora il supporto di uno specialista Dermatologo che a sua volta, se necessario, si avvarrà di un esame chiamato patch test.

Il patch test è un esame impiegato per capire se una dermatite da contatto sia effettivamente di origine allergica e non irritativa e quale allergene sia implicato. Vengono usati grandi cerotti suddivisi in tante piccole cellette ognuna delle quali contiene una sostanza diversa (“antigene”). Questi cerotti vengono fissati alla schiena per un periodo di 48 ore e poi rimossi. Se la persona e’ allergica ad un determinato antigene, si avrà una piccola area di dermatite in corrispondenza della celletta che lo contiene: viene così individuato l’allergene, ovvero l’antigene responsabile della DAC.

Come posso prevenire questi problemi

Un certo grado di DIC è inevitabile quando è necessaria una frequente igiene delle mani, come accade per il personale sanitario o di cucina. È quindi consigliabile adoperare saponi o soluzioni alcoliche che contengano in certa misura anche un emolliente. Alcuni consigli pratici: lavarsi le mani con acqua e sapone immediatamente prima o dopo aver usato la soluzione alcolica non solo non è necessario per una corretta igiene ma predispone a dermatite: quindi, o l’una o l’altra!

È bene ricordare come asciugare accuratamente le mani sia sempre necessario prima di indossare i guanti per evitare che l’umidità potenziata dall’ effetto cappa del guanto possa favorire una dermatite.

Nel caso di DIC, l’applicazione di creme emollienti rimane il caposaldo della terapia mirata a reintegrare i lipidi persi dalla pelle nel corso di lavaggi/uso di soluzioni alcoliche: si consigliano quindi almeno tre-quattro applicazioni di crema idratante al giorno.

Per la DAC, invece, è sufficiente evitare il contatto con l’allergene evidenziato al patch test.

L’utilizzo di creme steroidee di diversa potenza aiutano a spegnere l’infiammazione più rapidamente e sono quindi utili in entrambi i tipi di dermatite da contatto.

Alessandro Traniello Gradassi
Specialista in Dermatologia e Malattie Veneree

Fonti:
Golin, Choi, Ghahary. Hand sanitizers: A review of ingredients, mechanisms of action, modes of delivery, and efficacy against coronaviruses. Am J Infect Control. 2020 Sep; 48(9): 1062–1067.
World Health Organisation. WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care. 2009.

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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Dott. Simone Gussoni

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