Vibo Valentia, medico e infermiere del 118 pestati da un paziente

Doveva essere trasferito da Soriano a Lamezia in seguito a un TSO, ma ha preso a pugni medico e infermiere che si sono poi ritrovati in Pronto soccorso con ferite e contusioni multiple

L’ennesimo attacco all’incolumità psicofisica dei professionisti sanitari e di chi si occupa di soccorso è arrivato da Vibo Valentia: nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 luglio, durante un trasferimento da Dasà all’ospedale di Lamezia Terme in seguito a un trattamento sanitario obbligatorio, un malato psichiatrico ha pesantemente aggredito un medico e un infermiere del 118.

L’equipaggio, privo di scorta, ha rimediato un’infinità di calci e di pugni, sferrati con una violenza inaudita dal soggetto che si è appreso poi essere molto pericoloso. Il medico ha riportato una ferita lacero-contusa all’occhio e al labbro (medicato con tre punti di sutura) mentre l’infermiere se l’è cavata con contusioni multiple in diverse parti del corpo.

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Ma se il paziente era così ingestibile, per quale motivo gli operatori del 118 sarebbero stati lasciati a loro stessi senza alcun accompagnamento? È la stessa domanda che si è fatto il direttore del Suem Antonio Talesa, secondo cui gli organi istituzionali competenti

(in particolare la polizia locale di Dasà) avrebbero potuto e dovuto fare di più.

Queste le sue parole, riportate da Zoom24.it: “Esprimo sdegno infinito per quanto accaduto, soprattutto per la scarsa sensibilità manifestata da alcuni organi istituzionali che avrebbero potuto e dovuto evitare che questo episodio si verificasse. Purtroppo non è la prima volta che un’equipe del 118 viene aggredita. Massima solidarietà e vicinanza nei confronti del medico e dell’infermiere che hanno subito questa sconcertante aggressione. Il loro spirito di servizio e di abnegazione al servizio della collettività e dei più deboli non può che non essere esaltato e sottolineato”.

Alessio Biondino

Redazione Nurse Times

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