Vaccinazioni in farmacia, Anelli scrive a Zingaretti: “ordinanza illegittima”

Le vaccinazioni in farmacia non smettono di far discutere. Arriva ora il netto il disaccordo del Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), Filippo Anelli, sull’ordinanza firmata dal Presidente delle Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

In particolare, ad Anelli non sarebbe piaciuta la parte del provvedimento che prevede la somministrazione e inoculazione dei vaccini antinfluenzali nelle farmacie. Nessun accenno, nell’ordinanza, a interpellare i medici sulla questione.

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La situazione ha spitno Anelli a scrivere direttamente al Presidente Zingaretti e all’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, per chiedere lo stralcio dei punti contestati e un approfondimento che tenga in considerazione le osservazioni dei medici.

“Chiediamo, come Ente pubblico sussidiario dello Stato che rappresenta la professione medica a tutela della salute dei cittadini, di essere ascoltati, prima di rendere operativa un’ordinanza che riteniamo illegittima” ha scritto Anelli.

Vaccinazioni in farmacia – il parere di Anelli

“È inconcepibile che proprio i medici, unici legittimati a porre in essere atti clinici sul paziente, non siano stati interpellati su decisioni che riguardano le competenze della loro professione e la salute stessa dei cittadini. E ciò andando, nel metodo, contro lo spirito della Legge 3/2018, che, rendendo gli Ordini Enti sussidiari dello Stato, affida loro la potestà proprio in questi ambiti – ammonisce -. E ponendosi in contrasto, nel merito, con la normativa vigente in materia, che prevede il divieto di cumulo tra la professione di farmacista e quello di altre professioni sanitarie ed esclude la presenza del medico, unico soggetto legittimato a sovraintendere alle vaccinazioni, in farmacia”.

Saranno al massimo 400 (si legge sul sito di FNOMCeO) le farmacie che, nel Lazio, potranno essere coinvolte, se ne avranno i requisiti, nella somministrazione. Mentre saranno 80 per farmacia le fiale distribuite. Un totale, dunque, di 32000 vaccini, destinati a chi non ha diritto alla somministrazione gratuita. “Una percentuale minima, che potrebbe tranquillamente continuare ad essere somministrata, come avviene da vent’anni a questa parte, nei 6000 studi dei Medici di Medicina Generale, in ambiente sicuro, attrezzato e protetto in caso di reazioni avverse – continua -. 32000 pazienti che, ricordiamolo, dovranno comunque passare attraverso lo studio medico per ottenere la prescrizione, necessaria all’acquisto del vaccino in farmacia” scrive Anelli.

Cristiana Toscano

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