Un report dell’Osservatorio GIMBE ha analizzato le differenze regionali della compartecipazione alla spesa sanitaria nel 2018, che nel 2018 ha raggiunto € 2.968 milioni, così suddivisi:
– € 1.609 milioni per i farmaci
– € 1.359 milioni per le prestazioni specialistiche, incluse quelle di pronto soccorso (€ 44,2 milioni) e altre prestazioni (€ 16,6 milioni).
Tali importi corrispondono a una quota procapite di € 49,1, di cui:
– € 26,6 per i farmaci
– € 22,5 per le prestazioni specialistiche.
Le analisi effettuate documentano ampie differenze regionali relative all’importo totale della compartecipazione alla spesa, che si enfatizzano analizzando separatamente l’impatto del ticket sui farmaci e quello per le prestazioni. In particolare, se il range della quota procapite totale per i ticket oscilla da € 88 in Valle d’Aosta a € 33,7 in Sardegna, per i farmaci tale quota varia da € 36,2 in Campania a € 16 in Piemonte, mentre per le prestazioni specialistiche va dai € 64,2 della Valle d’Aosta ai € 8,5 della Sicilia.
La compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria si è progressivamente trasformata in un consistente capitolo di entrata per le Regioni, in un periodo caratterizzato da un imponente definanziamento della sanità pubblica. Emergono differenze regionali relative sia all’importo totale della compartecipazione alla spesa, sia alla ripartizione tra farmaci e prestazioni specialistiche. In particolare, se il range della quota procapite totale per i ticket oscilla da € 88 in Valle d’Aosta a € 33,7 in Sardegna, per i farmaci l’importo varia da € 36,2 in Campania a € 16 in Piemonte, mentre per le prestazioni specialistiche si passa da € 64,2 della Valle d’Aosta a € 8,5 della Sicilia.
C’è anche una ingiustificata resistenza ai farmaci equivalenti nelle Regioni del Centro-Sud, dove si rileva, oltre al trend in aumento dal 2017 al 2018, una spesa per i farmaci di marca più elevata della media nazionale di € 8,6 procapite. In particolare: Lazio (€ 24,7), Sicilia (€ 24,2), Calabria (€ 23,6), Campania (€ 23), Basilicata (€ 22,1), Puglia (€ 21,9), Abruzzo (€ 21,5), Molise (€ 21,3), Umbria (€ 20,7) e Marche (€ 20,2).
La Regione Emilia Romagna, approvando il bilancio, ha sottolineato che con l’abolizione del superticket c’è un significativo alleggerimento del carico fiscale per i cittadini. Anche la Regione Veneto ha annunciato che dal primo gennaio 2020 sarà abolito il superticket nazionale sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, introdotto nel 2011, per tutte le persone economicamente vulnerabili, con un reddito inferiore a € 29mila annui.
Redazione Nurse Times
Fonte: Fondazione GIMBE
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