“Con l’aiuto dei 280 mila infermieri pubblici italiani, che dovrebbero essere semplicemente autorizzati a svolgere attività libero professionale, si potrebbero fare test rapidi per il Coronavirus e condurre uno screening a tappeto su tutto il territorio nazionale“.
A dirlo è Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato infermieri italiani, Nursing Up.
“Mappatura e tracciamento sono, al momento, le uniche armi a disposizione per combattere il Coronavirus“.
“Ma è necessario fare in fretta” aggiunge De Palma.
Coinvolgere farmacisti e infermieri significherebbe, per il sindacato, alleggerire in modo considerevole il lavoro delle strutture sanitarie.
“Le strutture potrebbero così dedicarsi ai casi più gravi, e individuare molto più rapidamente i soggetti positivi. Solo in questo modo si può contenere la diffusione del virus. Per fare ciò è necessario un accordo con Federfarma, stabilendo un costo calmierato, e nel contempo l’introduzione di una norma che dia la possibilità agli infermieri italiani, dipendenti di strutture pubbliche, di esercitare la prestazione professionale nelle farmacie presenti sul territorio nazionale. Il servizio, peraltro, andrebbe esteso anche a domicilio, a cominciare da Rsa, case di riposo e case famiglia” conclude De Palma.
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