Test diagnostici covid-19. Facciamo chiarezza

TEST DIAGNOSTICI

La confusione generata in questo periodo circa i test da eseguire per rilevare positività/negatività al Covid-19 sono all’ordine del giorno

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Sono diversi articoli e diverse mezzi di diffusione d’informazione confondono o non conoscono appieno i sistemi di rilevazioni, trasmettendo così nozioni inesatte e pericolose.

Tuttavia cercheremo di vederne qualcuno nella manier più semplice e comprensibile.

Il Coronavirus è un virus ad RNA pertanto i risultati dei test possono subire variazioni nel tempo, anche su uno stesso soggetto!

Infatti per l’isolamento e l’estrazione di RNA Virale si hanno in dotazione 2 test, che si chiamano rispettivamente ELISA e RT-PCR.

Il Test ELISA (Enzyme-Linked Immunoasssorbent  Assay) è un test immunologico che rileva la presenza di una sostanza usando uno o più anticorpi ad ognuno dei quali è legato un enzima.

Ha largo impiego per rilevare nel plasma sanguigno di soggetti esposti la presenza di anticorpi (anti-covid-19, in tal caso). Essendo un test quantitativo ha elevata affidabilità e accuratezza. Si individuano le immunoglobuline prodotte sia in chi è stato malato, che in chi ha sviluppato una forma paucisintomatica della malattia. A differenza di altre malattie virali, NON INFLUENZALI, il Covid-19 essendo una patologia Influenzale contribuisce alla formazione di anticorpi MOMENTANEI, poiché il suo genoma muta.

Il test RT-PCR (Reazione a catena inversa trascriptasi-polimerasi) si realizza mediante tampone, unico test per diagnosticare l’infezione attiva: rappresenta  l’unico strumento che abbiamo e si realizza, dunque, con il tampone naso-faringeo. 

La reazione RT-PCR, consente l’amplificazione di frammenti di materiale genetico del quale si conosce l’unità iniziale e terminale, come nel caso del Covid-19, e resta ritrascriverla per formare cDNA-covid 19.

Praticamente mentre il test sierologico ci permette di individuare IgM (Immunoglobuline M) nel sangue permettendoci di fare epidemiologia e prognosi, il tampone nasofaringeo ci permette di strutturare una diagnosi corretta alla comparsa dei sintomi e a fine malattia. Fermo restando che la positività può anche valersi su pazienti portatori sani (che potrebbero essere la sfida per cercare di fermare, confinare ed eliminare definitivamente la diffusione del Virus).

Con il test RT-RCP si contano dei cicli di replicazione di una componente virale, e se la loro numerosità è bassa la carica virale è elevata.

CALABRESE Michele

Michele Calabrese

Infermiere Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, docente a corsi di formazione rivolti a personale sanitario e laico, in regime residenziale e non. Responsabile Scientifico, Moderatore e/o Relatore ad eventi, seminari e congressi. Infermiere presso UOC Angiografia e Radiologia Interventistica P.O. "L. Bonomo" Andria (BT); già Infermiere MeCAU (Medicina e Chirurgia Emergenza ed Urgenza/Accettazione) ed Emergenza Territoriale P.T.S. 118 "Basilicata Soccorso", postazione INDIA 28.Consigliere Ordine Professioni Infermieristiche BAT (OPI BAT) e già Revisore dei Conti medesimo Ente; componente di Commissioni esterne Ordine delle Professioni Infermieristiche Barletta-Andria-Trani (O.P.I. BAT). Responsabile Commissione Formazione OPI BT. Presidente Società Scientifica della Associazione Provinciale C.N.A.I. BAT (Consociazione Nazionale Associazioni Infermiere/i della BAT). Formatore O.S.S. ai sensi del DLgsR Puglia. Docente a contratto. Istruttore American Heart Association (Training Center ID ZZ21169) per personale Sanitario e laico in corsi BLS (D), manovre disostruttive adulto, bambino, lattante

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