Lavoro

Storie di infermieri. Lavorare sulle navi da crociera

L'intervista che segue riguarda l'esperienza lavorativa di Viviana De Fazio sulle navi da crociera

L’intervista che segue riguarda l’esperienza lavorativa di Viviana De Fazio sulle navi da crociera

Lo scopo di queste interviste è consegnare nelle mani dei colleghi strumenti conoscitivi utili a poter scegliere eventuali opportunità lavorative in modo consapevole.

Ciao Viviana ti ringrazio per averci concesso questa intervista, presentati ai nostri lettori.

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Ciao sono Viviana De Fazio, ho 30 anni sono nata a Taranto, laureate nel 2009 presso l’universita’ di Bologna.

Puoi raccontarci la tua esperienza lavorativa sulle navi da crociera?

Bellissima. L’esperienza in nave e’ un esperienza bellissima, difficile da spiegare, difficile da capire per chi in nave non ci ha mai messo piede. Vivi in un piccolo paese di 5000 persone, con le quali vivi dormi e mangi ogni giorno. Dove impair molte cose, dove vivi in pieno la solitudine e a volte la lontananza. Dove lavori per 5 mesi tutti I giorni, e si perche’ non crediate che lavorare in nave sia cosi facile, sis a sempre quando imbarchi ma mai quando sbarchi. Ma ho imparato molto in nave, compreso 5 lingue e l’importanza di essere un TEAM con dottori e colleghi. Difficile da sopportare per chi ha dei legami a terra, perche’ diventa difficile anche sentire I propri cari. Spesso passano settimane dopo la prima chiamata. In nave sei in una specie di pronto soccorso dove ti arriva qualsiasi tipologia di paziente, anche infarti, fratture gente ubriaca. Ma resta un esperienza indimenticabile.

Quali sono state le difficoltà maggiori?

Per poter iniziare a lavorare ho aspettato due mesi circa per poter conseguire i corsi propedeutici richiesti ed avere il libretto di navigazione. All’inizio dell’attività lavorativa sulle navi da crociera le prime difficoltà sono le varie lingue da rispolverare. La vita sulla nave prevede la conoscenza di vari protocolli e procedure da imparare con tutta la logistica. La nave e’ immensa. E poi ti ritrovi a dover affrontare le emergenze con davvero poco poco materiale.

Le maggiori criticità per un infermiere sulle navi da crociera?

Gestire una grande emergenza. Sei sei in mezzo all’oceano sei solo. Inoltre la mole di lavoro e’ davvero tanta, si parla di tre infermieri per 4000 persone tra passeggeri e crew, che ti chiamano nella notte anche solo per un mal di testa. Diciamo che lo stress e’ tanto.

Puoi parlarci del compenso sulle navi da crociera?

Ho navigato per Costa Crociere e per quanto la figura dell’infermiere sia inquadrata come sottufficiale di coperta i gradi non ci vengono ancora riconosciuti ufficialmente, ma questo solo su costa crociere. Devo anche aggiungere che dopo il disastro della nave “Concordia” molte cose sono cambiate, soprattutto per i membri dell’equipaggio ovviamente in peggio. Insomma quel disastro ha significato per Costa una perdita in termini di immagine e quindi economica. Lo stipendio in nave era elevato, considerando che non hai spese, non avendo nulla da pagare per i 5 mesi d’imbarco… Quindi tutto quello che guadagni è netto. Ma lo stipendio varia a seconda delle prestazioni che effettui, perché sulla nave la sanità è a pagamento.

Cosa intendo per prestazioni? Sulle navi funziona così: più gente viene in ospedale per una visita, più entrate ci sono, più aumenta la percentuale del tuo guadagno. C’è lo stipendio base di circa 1300/1500 euro più i vari bonus, puoi arrivare a guadagnare circa 2500 euro

Se ci penso a volte la vita regolarmente scandita come un orologio della nave mi manca, ma credo anche che non si possa fare una vita da marinaio per tutta la vita.

Parlaci della tua scelta di trasferti in UK.

Piu’ che scelta e’ stato un passo obbligato. Dovevo scegliere: o rientrare in italia disoccupata o emigrare in uk con un lavoro. Tu cosa avresti scelto? C’e’ da dire che spero sempre di tornare. Sono pur sempre in una terra straniera.

Puoi dirci qual è il rapporto stipendio/costo della vita?

Qui una persona puo mantenere una famiglia e comprarsi una casa senza doversi “tagliare le vene”, credo che ci sia un divario abissale rispetto all’Italia.

Lavorare come infermiere in Inghilterra significa avere più autonomia dai medici rispetto all’Italia?

Sicuramente si. O meglio il team funziona. Il medico tiene sempre in considerazione il professionista che sia infermiere fisioterapista o dietista.

Ultima domanda: un messaggio ai tanti colleghi che oggi in Italia sono colpiti da questa crisi occupazionale?

Non fermatevi solo all’italia se avete possibilità guardate oltre, so che è difficile, ma cambiare area aiuta. E ve lo dico con il cuore un po triste perchè io amo il mio paese, ma fino a che saremo in grado solo di lamentarci, non cambierà nulla.

Grazie Viviana e in bocca al lupo.

Potete consultare il nostro annuncio lavorativo sulle navi da crociera cliccando QUI.

Giuseppe Papagni

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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