Due gemelle spagnole di 12 anni, Cayetana e Celia, rappresentano un enigma scientifico per i medici che le hanno in cura. Sì, perché, nonostante condividano lo stesso Dna e la stessa mutazione genetica, soltanto una delle due soffre di eteroplasia ossea progressiva, rara malattia che causa la trasformazione dei muscoli in ossa.
Il team guidato da Federico Martinon Torres, dell’Ospedale Universitario di Santiago di Compostela sta cercando di capire perché la malattia si sia manifestata solo su una delle ragazze. “È il caso più grave che io conosca”, ha detto a El Pais.
La mutazione che ha colpito le sorelle comporta la perdita di sole quattro lettere dei tre miliardi che compongono il Dna: G, A, C e T, le iniziali di guanina (C₅H₅N₅O), adenina (C₅H₅N₅), citosina (C₄H₅N₃O) e timina (C₅H₆N₂O₂). Quelle quattro lettere mancanti causano l’inattivazione del gene GNAS, incaricato di prevenire la formazione di osso nel posto sbagliato. Ma in Celia la terribile mutazione non si è espressa.
“Caye mi ha detto che non sa cosa significhi vivere un giorno senza dolore”, ha raccontato la madre Lolo Suarez. Nessuno sa perché la malattia abbia presentato il conto solo a Cayetana, ma secondo il genetista Antonio Salas
, condirettore del gruppo di ricerca che ha in cura la bambina, la chiave è nella tempistica di sviluppo della mutazione. L’ipotesi è che la mutazione sia comparsa dopo la fecondazione dell’ovulo, prima che l’embrione si dividesse in due per dare origine a due sorelle identiche.Oltre a condividere il Dna della sorella, Cayetana ha evidentemente un imprinting che causa l’attivazione o l’inattivazione del gene GNAS in alcune parti del suo corpo. I genetisti parlano di mosaicismo. Diversa invece l’ipotesi di Fred Kaplan, che ha scoperto la malattia nel 1994. Secondo lui, le gemelle condividono la stessa mutazione, ma quella colpita dalla malattia probabilmente ha subito una seconda mutazione nel gene GNAS o in un altro che interagisce con questo, in una fase molto precoce della formazione dell’embrione. I ricercatori dovranno cercare di capire quale delle due ipotesi corrisponda a verità.
Redazione Nurse Times
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