Dopo l’emergenza a Tor Bella Monaca (Roma), l’infettivologo Carlo Vittorio Resti spiega ad Adnkronos come comportarsi dopo il contatto con un roditore.

In questi giorni, a Roma, oltre che di immondizia, si parla molto di ‘emergenza topi’. Eh sì, perché la capitale d’Italia, dove la storia esplode fragorosa da ogni remoto angolo, sembra proprio invasa da battaglioni di roditori affamati ed agguerriti, che stanno mettendo a ferro e fuoco soprattutto la periferia (Tor Bella Monaca in primis, dove in questi giorni si è recata anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, promettendo un intervento immediato).

Ma quali sono i rischi per i cittadini, legati alla presenza di topi più o meno corpulenti che passeggiano per strada accanto ai cassonetti stracolmi di rifiuti e all’immondizia seminata ovunque? Secondo l’infettivologo Carlo Vittorio Resti, in alcune dichiarazioni rilasciate a AdnKronos, “sono di vario tipo e dipendono dal tipo di animale. Se si tratta di piccoli topolini non dovrebbero essere pericolosi, ma nel caso di topi di fogna il discorso cambia: è molto ampia la gamma di infezioni che possono trasmettere attraverso il morso o i liquidi biologici

Ma cos’è opportuno fare nel caso in cui si venga morsi o si entri in contatto con urine e feci di questi animali?

L’infettivologo raccomanda: “occorre comunque andare subito al Pronto soccorso, dove i medici provvederanno a eseguire la vaccinazione antitetanica, a medicare la ferita e ad avviare adeguata terapia antibiotica. Non si pensi che basta recarsi dal medico di famiglia: solo in ospedale è possibile ricevere adeguata assistenza sanitaria”.

Che l’invasione dei topi, poco degna di un paese civile e di una città come Roma, sia un problema di igiene e di sanità pubblica piuttosto grave e di cui si dovrebbero occupare le asl… è un’altra storia.

Alessio Biondino

Fonti:

AdnKronos, Panorama

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