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“Se ho un attacco di panico, aiutami così”

Una ragazza americana ha twittato, per il suo fidanzato, una lista di cose da fare quando è vittima di un attacco di panico. Il post è diventato virale e ciò da un’idea della diffusione del problema

Per chi soffre di depressione, di ansia e soprattutto di attacchi di panico è assai utile, tranquillizzante e a volte fondamentale avere accanto qualcuno che sappia cosa fare in caso di crisi. È per questo motivo che una ragazza statunitense di nome Kelsey Darragh ha pensato di twittare una sorta di vademecum per il suo fidanzato: un elenco di “cose realistiche” che egli può mettere in atto col fine di aiutarla.

E il post sembra aver avuto molto successo (e ciò fa anche riflettere sulla reale diffusione del problema), visto che in pochissimo tempo è stato apprezzato (con un like) quasi 27.000 volte e ritwittato 10.000:

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«Sappi che sono spaventata e non sarò in grado di spiegarti il perché, quindi per favore non averne paura».

«Guarda se le mie medicine se sono nelle vicinanze e assicurati che la prenda».

«Gli esercizi di respirazione mi abbatteranno, ma sono vitali: prova a farmi sincronizzare il respiro con il tuo».

«Suggeriscimi gentilmente cose da poter fare insieme per distrarmi (Non dirmi di che cosa ho bisogno o cosa dovrei fare, e ascoltami se dico di no a qualcosa)».

«Per via del panico, potrei avere disturbi dissociativi: ricordami che mi è già successo e che passerà! Raccontami alcuni fatti divertenti su di me o sulla nostra vita insieme che mi faranno sorridere».

«Qualche sorso d’acqua può essere utile, ma non dirmi che devo mangiare o bere perché, credimi, è come se stessi per vomitare».

«Respira insieme a me».

«Se possiamo andarcene da dove siamo, portami a casa».

«Per favore, cerca di essere davvero molto gentile con me: non mi riconosco e sono imbarazzata, e mi sento già colpevole, quindi per favore non essere arrabbiato con me».

«A volte un lungo, grande abbraccio mi potrà far sentire al sicuro».

«Aiutarmi a respirare: sarà difficile ma è così importante!».

«Se sto davvero male, chiama mia madre, mia sorella o la mia migliore amica».

«Non dirmi di combattere il panico. Piuttosto, lascia che mi attraversi. Più io cerco di controllarlo, o tu provi a controllarlo, peggio sarà».

«Prova empatia verso di me. Potresti non prendere mai il panico, ma hai preso me».

«Una volta che passa, parlane con me. Cerchiamo di capire cosa abbiamo fatto e cosa possiamo fare la prossima volta».

Secondo alcune stime a soffrire di attacchi di panico è il 3,5% della popolazione mondiale e nel nostro paese si parla di circa 10 milioni di persone che ne soffrono in modo sistematico. Le donne sono le più colpite e anche i giovanissimi sono sempre più a rischio. Il disturbo sparisce da solo nel 40% dei casi e in un altro 30% dei casi si arriva alla remissione con la terapia specifica; possono però verificarsi delle ricadute, per cui il rimanente 30% necessita di una terapia prolungata.

I have panic & anxiety disorder. My boyfriend does not… but wants to understand it so he can help me. SO I made him this list! Feel free to share w ur loved ones that need guidance! pic.twitter.com/k8pcCfzMcj

— kelsey darragh (@kelseydarragh) 11 maggio 2018

Redazione NurseTimes

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