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Sciopero dei medici…Mangiacavalli: “Il Governo ‘aggredisca’ altre sacche e lasci stare la salute dei cittadini”

Indetto e confermato lo sciopero dei medici di oggi, 16/12/2015. Gli stessi medici protestano contro i tagli alle prestazioni erogate, difendono il SSN e rivendicano la dignità della loro professione, tentando di rispondere alla mancata inclusione dell’emendamento per le assunzioni di personale sanitario e le manovre per la responsabilità professionale, nella Legge di Stabilità.

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Federico Gelli, tenta di rassicurare gli animi, sottolineando che le assunzioni saranno permesse da concorsi da espletare entro fine 2016, previo pianificazione del fabbisogno regionale. Giacomo Militto (segretario Fimmg) punta sulla denuncia della mancata possibilità di fornire prestazioni per i cittadini, quindi preannuncia ulteriori 2 giorni di sciopero dei medici per il prossimo Gennaio. La protesta vedrà includere verosimilmente anche il mancato invio dei certificati di malattia all’INPS e le dichiarazioni di prestazioni al Ministero dell’Economia. (Fonte: www.lastampa.it )

Oggi lo sciopero dei medici mette a rischio viste ed esami diagnostici, l’apertura di studi di medici di famiglia e pediatri, quindi secondo la visione di Maddalena Carlino, oggi,  “sarà vietato ammalarsi”. (Fonte: www.unita.tv )

Se verranno confermate le stime fatte, oggi con l’adesione di 200 mila medici, verranno meno 2 milioni di prestazioni, 40 mila interventi chirurgici ma comunque saranno garantite le urgenze, l’assistenza programmata ai pazienti terminali e le prestazioni ADI. Insomma una visione apocalittica del SSN! Secondo Massimo Cozza (segretario Fp-Cgil medici) lo sciopero dei medici serve per richiamare l’attenzione dei cittadini sul rischio a cui andrà incontro il SSN; le mancate assunzioni e i tagli porteranno alla riduzione delle prestazioni per il cittadino. (Fonte: www.ilfattoquotidiano.it ) Lo stesso Cozza informa che la Legge di Stabilità introduce una “diabolica tagliola sanitaria” con l’introduzione dei piani di rientro triennali per le aziende ospedaliere, che si scostano di almeno il 10% tra costi e ricavi in bilancio, di conseguenza sarà previsto l’automatico decadimento del Direttore Generale in caso di esito negativo (Fonte: www.rainews.it )

Costantino Troise (segretario Anaao-Assomed): “si mira a smantellare la Sanità con i suoi professionisti” (Fonte: www.repubblica.it ); mentre la Lorenzin conferma di “ aver trovato i fondi necessari per assumere fino a 6 mila medici e infermieri (…) Le Regioni non devono temere, i soldi arriveranno dai risparmi che sapranno generare. L’importante è che inizino a fare le riforma”. (Fonte: www.ansa.it

)

I sindacati di categoria ritengono che Governo e Parlamento non hanno dimostrato interesse per la salute del cittadino ma anche per i professionisti; inoltre i sindacati dubitano sulla legittimità costituzionale della manovra a causa delle ripercussioni sulle condizioni lavorative e sulla qualità delle cure. (Fonte: www.televideo.rai.it )

E gli infermieri? I loro sindacati ma soprattutto l’IPASVI cosa pensa?

Nel Comunicato Stampa di oggi dell’IPASVI, Mangiacavalli (Presidente della Federazione nazionale Ipasvi) scrive:

Il Governo ‘aggredisca’ altre sacche e lasci stare la salute dei cittadini. E convochi chi vive il Ssn quotidianamente per trovare insieme altre strade di vero risparmio: quelle a spese di pazienti, servizi e personale, i sindacati e le associazioni professionali hanno già dichiarato di essere pronti a sbarrarle”

si legge “Basta coi tagli, a rischio sono innovazione, tutela dei diritti del cittadino. Il blocco del turnover ha ripercussioni sul cittadino e sugli operatori superstiti, quindi fa leva sui dati NPSA (National Patient Safety Agency), ricordando 30 mila incidenti riguardanti la sicurezza dei pazienti correlati all’organico e l’aumento del 7% della mortalità dei pazienti”.

La Mangiacavalli fa notare come negli ultimi anni il SSN è stato sottoposto ad una morsa, con una riduzione tra il 2013 e 2014 di 3900 operatori, 5600 tra il 2012 e 2013, e (incredibile ma vero) dal 2009 al 2013 il SSN ha perso circa 23500 operatori. (In particolare gli infermieri in meno dal 2009 sono 3200). Il SSN non può essere considerato un bancomat da cui L’economia può ancora attingere risorse. L’invito dell’IPASVI è che il Governo convochi “chi vive il SSN quotidianamente” per trovare soluzioni condivise. (fonte: COMUNICATO STAMPA 16.12.2015 Federazione nazionale Collegi Ipasvi)

In questa giornata di sciopero dei medici, alcune voci sostengono che ai medici si fossero uniti anche gli infermieri, in uno sciopero condiviso…

Attendiamo in tempo reale le evoluzioni di questo sciopero dei medici sia sulle ripercussioni clinico assistenziali (in questa giornata) sia dell’impatto sulle istituzioni.

Maurizio Limitone

Redazione Nurse Times

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