Tavole da snowboard e sci sempre più tecnologici pronti a partire: la stagione sciistica è appena iniziata e gli appassionati si preparano a weekend e vacanze sulla neve. Ma attenzione ad arrivare sulle piste senza un’adeguata preparazione atletica, il rischio di distorsioni, fratture, lussazioni e traumi è dietro l’angolo.
A confermarlo, Alberto Momoli, presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), direttore della UOC di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale San Bortolo di Vicenza: “La tipologia di incidenti e le lesioni osservate negli ultimi anni hanno evidenziato sempre di più l’importanza di un’adeguata preparazione fisica nell’affrontare le giornate sugli sci. Snowboard e sci sono sport estremamente piacevoli, in ambienti altamente suggestivi, ma non devono essere presi alla leggera. Per evitare cadute, quindi, è bene allenarsi per tempo. L’ideale sarebbe già dopo l’estate: in palestra, almeno 2 volte la settimana, o con un preparatore esperto per potenziare i muscoli, allenare la flessibilità muscolare ed esercitare la sensibilità al gesto sportivo. Guai però al fai da te”.
“Gli infortuni più frequenti – aggiunge Momoli – riguardano gli arti inferiori, soprattutto distorsioni del ginocchio, con associate lesioni legamentose, che rappresentano uno dei traumi più frequenti conseguenti all’attività sciistica. Poi ci sono fratture di gambe, tibia, perone e ginocchia, a causa di una maggiore sollecitazione di queste articolazioni. Inoltre, sono aumentati i traumi da scontro sulle piste”.
Sempre secondo i dati (Fonte Epicentro), nel 32,6% dei casi l’intervento di soccorso sulle piste è effettuato in seguito a distorsioni, seguono poi le contusioni (26%), le fratture (14%), le ferite (9%) e le lussazioni (8%). I traumi riguardano nella maggior parte dei casi gli arti inferiori (53,4%), mentre quelli superiori sono interessati nel 15,3% dei casi e la zona del cranio e della faccia nel 13,4%.
“Evidenze scientifiche – interviene il dott. Simone Ripanti, Segretario SIOT e Dirigente medico ortopedico Unita Operativa Complessa Ortopedia e Traumatologia, Azienda Ospedaliera San Giovanni, Roma – dimostrano come il casco sia un mezzo di prevenzione molto efficace nel ridurre il rischio di trauma cranico. Pur nel pieno rispetto delle abitudini personali, ma sempre con prudenza e buon senso, sarebbe, quindi, buona prassi che il casco fosse utilizzato da tutti gli sciatori non solo dai giovanissimi”.
“Anche per i meno giovani – precisa Simone Ripanti – l’attività sciistica è indicata, porta benefici a tutta la muscolatura, non solo quella degli arti inferiori; migliora l’equilibrio, mantiene una buona coordinazione motoria e incrementa tutta l’attività propriocettiva del nostro corpo che, con l’avanzare dell’età, tende a ridursi. Questi benefici possono essere ottenuti con un’adeguata preparazione fisica precedente l’inizio dell’attività fisica, controlli medici specifici (fare attenzione al cambiamento di clima e l’altitudine), rendersi conto dei propri limiti fisici e atletici non superandoli mai”.
Redazione Nurse Times
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