Dopo le ripetute chiusure di alcune Postazioni Territoriali di Soccorso (PTS) a causa della carenza (cronica, ndr) di personale sanitario ancor oggi si assiste ad un ennesimo episodio di spaccatura del sistema.
Si riprende la chiosa fatta dal sindacato Fsi-Usae, il quale segnala e pone all’attenzione la probabile chiusura della PTS equipaggiata da Infermiere ed Autista in San Nicola di Melfi, zona industriale.
La Postazione in questione, INDIA 28, si ritroverebbe a dover chiudere i battenti dal mese di Agosto a Settembre con dirottamento dei lavoratori in servizio c/o la PTS ad una altra postazione, Genzano di Lucania, oramai cronicamente in carenza di personale infermieristico da mesi.
La PTS India 28 si distingue per quantità di interventi e numero di popolazione lucana che afferisce alle cure del sistema, che si espletano in un raggio di almeno 50 km ed un bacino di utenza di oltre 100.000 abitanti. Le città che potrebbero subire un danno dalla chiusura della postazione di soccorso sono:
Si ricordano diversi interventi nell’interland vulture-melfese in cui gli equipaggi della INDIA28 hanno prontamente salvato vite umane e, grazie al loro tempestivo intervento, garantito le cure presso i centri di primo soccorso idonei al trattamento, avvalendosi anche dell’intervento di elisoccorso e/o supporto di mezzi medicalizzati.
A ben vedere dal probabile capriccio di qualcuno che ritiene che al chiusura della PTS deve essere in linea con le ferie dell’indotto FCA ove essa è ospitata si rammenta che oltre l’85% degli interventi sono fatti al di fuori della fabbrica e che, il rimanente 25%, è spalmato in eventi condotti all’interno di fabbriche viciniori.
Altro punto cocente è legato ai diritti calpestati dei lavoratori i quali si troverebbero a dover raggiungere un posto di lavoro che dista piu dei 50 km che prevede la normativa vigente: in aggiunta non ci sarebbe un criterio che fissi, preliminarmente, i metodi con cui vengono individuati i dipendenti da assegnare provvisoriamente alla nuova PTS!
La trasferta deve essere giustificata al lavoratore che ne fa richiesta qualora quest’ultimo impugni la volontà di doverne conoscere le motivazioni (Cass. Sez. Un. sent. n. 4572/1986; Cass. sent. n. 16015/2006).
Massimo Randolfi
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