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Sanità, i cittadini potranno partecipare ai processi decisionali: ecco l’Atto di indirizzo del ministero

Il documento va verso una maggiore inclusione della voce dei pazienti riuniti in associazioni e organizzazioni.

Il ministero della Salute ha pubblicato l’Atto di indirizzo riguardante le modalità di partecipazione ai processi decisionali del ministero della Salute da parte delle associazioni o organizzazioni dei cittadini e dei pazienti impegnate su tematiche sanitariere. Un documento che va verso la maggiore inclusione della voce dei pazienti nei processi decisionali istituzionali, così come richiesto da alcune Regioni.

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Firmato dal segretario generale del ministero, Giovanni Leonardi, è articolato in sei articoli che enunciano le condizioni per il coinvolgimento di associazioni e organizzazioni di cittadini e pazienti. Le modalità di partecipazione sono sette:

  • Partecipazione nella consultazione: prevede il coinvolgimento in percorsi decisionali, nella fase istruttoria, con la finalità di acquisire la posizione degli Enti su un provvedimento che si intende adottare. La consultazione deve avvenire in un momento opportuno all’interno dell’iter del provvedimento e con un tempo congruo onde permettere ai partecipanti di poter analizzare il provvedimento ed esprimere il proprio parere. Le consultazioni possono avvenire sia su provvedimenti di ampio respiro, sia su specifici programmi. In tale ambito si prevede una forma di consultazione estesa non solo agli Enti ma a tutta la “società civile” interessata al tema che verrà svolta mediante l’utilizzo di una piattaforma dedicata;
  • Partecipazione nella definizione dell’agenda: prevede la possibilità per gli Enti di avanzare istanza, tramite una procedura chiara e trasparente, affinché questioni ritenute rilevanti siano incluse nell’agenda di lavoro del Ministero della salute, con le relative ipotesi di azioni proposte dagli Enti;
  • Partecipazione nella co-progettazione dell’intervento: prevede che l’amministrazione si avvalga della collaborazione degli Enti nella definizione di programmi, piani o interventi di diretto o indiretto impatto sui cittadini/pazienti, per progettarne lo svolgimento, integrarne i contenuti, correggerne le procedure, identificare le metodologie di valutazione degli effetti;
  • Partecipazione come supporto all’implementazione dei programmi di politica sanitaria: prevede la collaborazione degli Enti nella attuazione di provvedimenti, piani e programmi già adottati, tramite attivazione di focus group, gruppi di lavoro, protocolli d’intesa e forme di coinvolgimento “sussidiario”;
  • Partecipazione nella generazione delle evidenze: prevede che nella fase di definizione di specifici provvedimenti, programmi e piani gli Enti possano presentare loro evidenze, vale a dire testimonianze ed esperienze di cui l’Amministrazione può tenere conto nel percorso decisionale a titolo di “patient evidence”;
  • Partecipazione come valutazione e monitoraggio
    : prevede da parte dell’amministrazione forme e programmi di valutazione e di monitoraggio partecipato circa l’attuazione delle proprie politiche, fornendo ampia evidenza pubblica dei relativi risultati, anche attraverso i canali di comunicazione che gli Enti possono offrire a complemento di quelli istituzionali. Tale comunicazione deve basarsi sulla trasparenza dei risultati sia in caso di valutazioni positive, che negative, da intendersi come “aree di miglioramento”;
  • Partecipazione come possibilità di riesame: prevede la possibilità per gli Enti di avanzare istanze di modifica di uno specifico provvedimento, supportando l’istanza attraverso la presentazione all’amministrazione di propria documentazione a supporto.

Il coinvolgimento si realizzerà attraverso l’inserimento di rappresentanti all’interno di tavoli, osservatori, gruppi di lavoro, a seconda dell’oggetto specifico e dei percorsi istituzionali specificamente attivati dalla amministrazione, e potrà riguardare specifici provvedimenti, piani e programmi nelle varie fasi di istruttoria e/o di definizione. Inoltre riguarderà i soggetti rilevanti e rappresentativi rispetto all’oggetto in discussione, includendo gli enti di riferimento per la specifica area di patologie, ove costituiti, le associazioni di cittadini, le federazioni e le reti di associazioni attive in ambito sanitario o per la promozione della salute.

Per l’adesione al percorso partecipativo l’amministrazione predisporrà una scheda tramite la quale gli enti possano avanzare un’istanza per l’inserimento in un apposito elenco. L’istanza dovrà essere accompagnata da una dichiarazione di trasparenza, sottoscritta dal legale rappresentante, per ciò che concerne possibili conflitti di interesse. L’elenco sarà trasparente e pubblicato sul sito del ministero della Salute. Infine, per valutare nel tempo l’effettivo impatto dell’Atto di indirizzo, ma anche per introdurre eventuali correttivi, il ministero effettuerà un monitoraggio periodico degli effetti del percorso partecipativo sulla base di criteri ben definiti.

Redazione Nurse Times

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