Roma, una risonanza “spaziale” per i piccoli dell’Umberto I

Al Policlinico capitolino si sono inventati un’esperienza di gioco per alleggerire l’ansia causata da un esame spesso temuto: i bimbi si trasformano in astronauti.

La risonanza magnetica si trasforma in un viaggio alla conquista dello spazio. Con tanto di “patentino” come premio per tutti i piccoli esploratori che superano la “prova di volo”. Siamo nel reparto di Radiologia d’urgenza del Pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma. La caposala-istruttrice dei mini-astronauti ha ideato, insieme a tutto il personale medico e infermieristico, una sorta di corso di addestramento che simula una missione in navicella per aiutare i bambini e i loro genitori ad affrontare paure e ansie legate a un esame da sempre un po’ temuto, anche dagli adulti. Un esame che richiede di stare immobili per un lasso di tempo variabile, a seconda dei casi. Una volta indossato il casco per sottoporsi allo screening, il bambino inizia il suo viaggio immaginario tra pianeti e stelle a bordo di un’astronave virtuale, che culmina con la cerimonia di consegna di un “attestato di volo” da appendere come ricordo nella propria cameretta. Prima dell’esame-viaggio, per divertirsi e rilassarsi un po’, i piccoli pazienti possono distrarsi nella sala d’attesa: in un angolo attrezzato a ludoteca ci sono un tavolino azzurro e quattro sedioline rosse e verdi con tante matite colorate e fogli per disegnare. Un maxi-poster campeggia sulla parete, dove sono ritratti dei palloncini rossi e gialli che volano in cielo. Sugli scaffali, molti giocattoli, tutti donati: peluche, Lego, macchinette (anche una telecomandata), bambole e orsacchiotto. Per i più grandi, giochi da tavolo. Chi vuole può contribuire al sorriso dei bambini, regalando vecchi giocattoli per aggiornare il parco balocchi del reparto. Ogni “astronauta”, sempre accompagnato dai famigliari, è accolto da infermieri, tecnici e medici, pronti a rassicurare e coccolare tutti con il sorriso. Redazione Nurse Times
 
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