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Rischio caduta: come prevenirlo e come tutelarsi

Una persona su tre, di età superiore a 65 anni, cade ogni anno, ma meno della metà ricorre ai servizi sanitari. Nella stessa fascia di età, le cadute sono la causa principale di lesioni mortali e di lesioni non mortali irreversibili.

Le cadute rientrano tra gli eventi avversi più frequenti nelle strutture sanitarie e possono determinare conseguenze immediate e tardive anche gravi fino a condurre, in alcuni casi, alla morte del paziente.
Per prevenire le cadute bisogna aumentare la consapevolezza dell’insieme della popolazione circa i fattori di rischio e le misure di prevenzione per le persone anziane che si rivelano efficaci per prevenire le cadute; realizzare interventi multipli che includano la rieducazione dell’andatura e dell’equilibrio, l’utilizzo di ausili, la bonifica dei rischi ambientali e l’esame dei farmaci assunti migliorare la formazione e l’accesso alle informazioni pertinenti per i prestatori di cure informali nell’ambito della comunità.
Il personale della struttura deve eseguire una valutazione che deve essere effettuata:

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  • all’ammissione del paziente, particolarmente se anziano;
  • dopo di alterazioni significative dello stato di salute durante la degenza;
  • dopo un episodio di caduta.

In caso di caduta occorre prestare assistenza immediata ed appropriata dell’assistito, documentare l’assistenza prestata ed eseguire una rivalutazione del rischio. Ogni Azienda si deve dotare di strumenti idonei per la raccolta delle segnalazioni di cadute, indipendentemente che abbiano o meno causato un danno al paziente.
Il rischio di caduta non può essere completamente eliminato ma può essere ridotto attraverso l’attuazione di appropriati programmi di prevenzione.


In tutti gli ospedali sono usate scale per l’identificazione dei pazienti a rischio di cadute le scale come quella di Morse, di Conley e la Stratify, non devono essere semplicemente documentate, ma ad esse devono seguire interventi rivolti a ridurre il rischio di caduta.

E’ importante che operatori, pazienti e familiari/caregiver comprendano quale siano i rischi di caduta del paziente e collaborino al fine di prevenirle:

  • attività fisica costituisce il principale fattore di protezione;
  • educare il paziente e le eventuali persone che lo assistono.

Riguardo le modalità corrette per una movimentazione ed una deambulazione in sicurezza gli ausili utilizzati debbono essere idonei alle necessità della persona: le spondine non sono considerate una forma di contenzione se usate per proteggere il paziente dalla caduta accidentale dal letto, o se usate per i pazienti immobilizzati, se invece sono usate per contrastare la volontà di un paziente di alzarsi dal letto sono da considerarsi una forma di contenzione.

È fondamentale tutelarsi e documentare sempre tutto.

In caso di colpa grave si valuta:
• condotta dell’infermiere
• condotta del paziente caduto
• problemi organizzativi della struttura

 

Ida Baiano

 

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