Rinnovo del contratto di lavoro per le Funzioni centrali: merito e anzianità per gli scatti di stipendio

Rilanciamo un approfondimento sul tema a cura di PA Magazine.

Le trattative su rinnovo del contratto di lavoro per le Funzioni centrali proseguono più lente del previsto. All’ultimo tavolo di confronto con i sindacati l’Aran ha portato la sua prima proposta per il nuovo ordinamento professionale. Un progetto che a tutti i presenti è parso per il momento “embrionale”. C’è la creazione, come previsto dal decreto sul Reclutamento, della quarta area. E sono delineati anche i nuovi criteri per le progressioni economiche.

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Partiamo proprio da queste. All’interno di ogni area, spiega l’Aran, dopo la posizione iniziale di accesso sono previste ulteriori posizioni stipendiali. Questi scatti hanno natura esclusivamente economica e non determinano l’attribuzione di mansioni superiori. L’acquisizione delle posizioni stipendiali successive alla prima, è la proposta dell’Aran, dovrebbe avvenire mediante un’unica procedura snella, con oneri amministrativi limitati per le amministrazioni.

Gli aumenti di stipendio, secondo quanto previsto dall’Aran, dovrebbero essere più rapidi, senza particolari formalismi, e senza nemmeno la necessità di attendere dei tempi prestabiliti per i dipendenti che dimostrano “concretamente” più elevate capacità. Dovrebbe essere stabilito anche un numero massimo di persone considerate “più brave”, a cui assegnare queste corsie accelerate per gli aumenti. Si tratta di quello che l’Aran, definisce un criterio di “selettività”.

Il secondo criterio disegnato dall’Agenzia è quello della “inclusività”. Decorso un certo numero di anni, prevede la proposta portata al tavolo con i sindacati, sarebbero riconosciuti incrementi retributivi a chi abbia conseguito buoni livelli di prestazione, ancorché non caratterizzati da eccellenza. Non è scritto, ma pare sottinteso, che per chi non dovesse raggiungere un livello minimo prestabilito, gli aumenti non ci sarebbero. In qualche modo è la riproposizione del sistema in fasce, vecchio mantra del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

Come detto nella proposta dell’Aran, c’è l’istituzione della quarta area. La proposta delinea le caratteristiche per potervi accedere. Innanzitutto le conoscenze altamente specialistiche. Poi le competenze adeguate ad affrontare, con elevata consapevolezza critica, problemi di notevole complessità. E ancora la capacità di lavoro in autonomia, accompagnata da un grado elevato di capacità gestionale e organizzativa. I requisiti di base per l’accesso dall’esterno saranno una laurea specialistica, accompagnata di norma da un periodo pluriennale di esperienza lavorativa (sia nel pubblico che nel privato) in funzioni specialistiche o di responsabilità, che possono anche richiedere l’iscrizione ad albi professionali.

Questo, si diceva, per l’accesso dall’esterno. La metà dei posti della quarta area, tuttavia, sarà riservata al personale interno. L’area nascerà vuota: non ci saranno passaggi automatici. Ma l’accesso dall’interno avrebbe una procedura snella, non concorsuale, basata su un meccanismo simile all’assessment nel privato. La proposta, come ha sottolineato Confsal-Unsa (che edita questo sito), ha dei pregi, qualche difetto e ancora molte incognite.

“Apprezziamo l’idea di progressioni economiche all’interno delle aree con procedure snelle, secondo due modalità, ‘selettive’ e ‘inclusive’, e di progressioni verticali fra le aree con procedure interne, riservando il 50% dei posti”, ha spiegato il segretario generale Massimo Battaglia. Ma nel contempo restano quattro “criticità”, che rappresentano altrettante ingognite.

La prima è “la permanenza della Prima Area / Area A”, per la quale Confsal-Unsa ha chiesto all’Aran di valutare l’abolizione. La seconda è l’istituzione di una Quarta Area, con le caratteristiche indicate. La terza riguarda il problema dei costi del nuovo ordinamento professionale e di chi se ne deve fare carico. La quarta, infine, il modello delle relazioni sindacali, correlato al nuovo ordinamento professionale. Tutti punti che andranno discussi nei prossimi incontri con l’Aran.

Redazione Nurse Times

Fonte: PA Magazine

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