Rinnovo Ccnl sanità: il punto di vista di Fials e Cgil-Cisl-Uil

I sindacati rilevano passi avanti nella trattativa con l’Aran, ma anche crtiticità rimaste in sospeso e ritenute fondamentali per la firma del contratto.

Dopo la clamorosa protesta inscenata dalla rappresentanza di Nursing Up, giungono le reazioni di altre due sigle sindacali all’incontro di ieri per la prosecuzione della trattativa con l’Aran per il rinnovo del Ccnl del comparto sanità 2019-2021.

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Il commento della Fials – La Federazione italiana autonomie locali e sanità rileva come vi siano stati dei passi avanti, frutto del confronto avuto nelle riunioni precedenti (in particolare, si è giunti a una scrittura più puntuale degli istituti contrattuali del rapporto di lavoro), ma come restino ancora diverse criticità sulle quali si attende un riscontro positivo nei prossimi incontri.

Questi i punti nodali che Fials ritiene fondamentali per la firma del contratto:

  • Orario  convenzionale – Eliminare tale concetto, perché allo stato attuale in diversi situazioni (vedi turnistica 12 ore, malattie, fruizione permessi, ecc.) crea debito orario.
  • Straordinario – Per tutti quegli straordinari che non sono eccezionali e che addirittura vengono previsti già nella pubblicazione dei turni, Fials ha chiesto di non utilizzare il fondo previsto dall’art. 80, ma di remunerarli come prestazioni aggiuntive.
  • Vestizione e svestizione – Portare tali tempi da 10 a 15 minuti e, nelle U.O. che garantiscano la continuità assistenziale sulle 24 ore, da 15 a 20 minuti, e prevedere ulteriori 30 minuti nelle U.O. di malattie infettive o similari che richiedono vestizione/svestizione “complessa” (Covid-19).
  • Formazione del personale – Prevedere per il personale sanitario, come per la dirigenza medica, almeno due ore dell’orario settimanale destinate ad attività non assistenziali, quali l’aggiornamento professionale, l’Ecm (nelle modalità previste), la partecipazione ad attività didattiche, la ricerca finalizzata, ecc. Tale riserva di ore non deve rientrare nella normale attività assistenziale.  Nell’ambito dell’articolo formazione prevedere anche per gli oss la formazione continua per l’aggiornamento (non Ecm).
  • Mobilità – L’istituto contrattuale merita sicuramente una modifica strutturale per rispondere alle giuste richieste dei dipendenti. Fials ha chiesto che:
  1. la partecipazione al bando di mobilità volontaria del personale avvenga senza il preventivo assenso dell’Azienda di appartenenza;
  2. l’azienda o ente di appartenenza del dipendente, ricevuta la richiesta di assenso dall’azienda dove il dipendente ha vinto la selezione di mobilità, deve rispondere entro e non oltre 30 giorni, motivando l’eventuale diniego all’assenso alla mobilità.
  3. l’azienda di appartenenza del dipendente, considerato che il rifiuto dell’assenza ha sempre natura provvisoria e non definititva, al mutamento delle condizioni oggettive che hanno impedito il rilascio, entro e non oltre 30 giorni, deve rivedere la richiesta del rilascio del nullaosta alla mobilità.

Il commento di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – Attraverso un comunicato congiunto le tre sigle rilevano come, nonostante l’accoglimento di alcune precedenti proposte, rimangano ancora in sospeso gli aspetti più rilevanti (alcuni dei quali coincidenti con quelli evodenziati anche dalla Fials). In particolare:

  • Periodo di prova – Pur avendo ottenuto un aumento dei casi di esonerabilità, è stata ribadita la necessità, alla luce della proposta di revisione dell’ordinamento professionale contenuta nella piattaforma sindacale, di una diversa durata del periodo di prova in relazione alla istituzione delle nuove Aree.
  • Orario di lavoro – Le tre sigle hanno ribadito la necessità di superare le criticità legate all’orario convenzionale, anche per l’errata applicazione che ne fanno le aziende. Hanno poi riproposto il tema della pausa e della sua collocazione, chiedendo che la stessa possa essere disciplinata nell’ambito della contrattazione decentrata. Inoltre hanno chiesto l’aumento dei minuti da ricomprendere nell’orario giornaliero per la vestizione e la svestizione e l’istituzione di minuti aggiuntivi da destinare al personale costretto ad indossare dpi complessi di classe 2 o 3.
  • Pronta disponibilità – Rilevato comel’Aran, ancora una volta, non abbia voluto trattare questo articolo, le tre sigle hanno confermato tutte le loro richieste, a partire dal limite dei servizi di pronta disponibilità, sino alla richiesta di porre i relativi costi a carico del bilancio.
  • Riposo settimanale – Ribadita con forza la totale indisponibilità a modificare in senso peggiorativo l’attuale disciplina per l’attività prestata in un giorno festivo infrasettimanale.
  • Lavoro straordinario – Le tre sigle hanno sottolineato il principio che il lavoro straordinario non possa essere utilizzato dalle aziende quale elemento di programmazione all’interno del normale orario di lavoro, ponendo anche il tema dell’aggravio che l’utilizzo dello stesso determina sui fondi della contrattazione integrativa e chiedendo che lo stesso sia posto a carico delle aziende.
  • Ferie e permessi vari – Ribadita la necessità che il lavoratore ottenga certezze, attraverso l’articolato contrattuale, sulle modalità di richiesta, di concessione e di utilizzo delle ferie e, per quanto riguarda i permessi, sull’estensione delle tutele, delle condizioni e dei beneficiari degli stessi, a cominciare da alcune cumulabilità tra varie tipologie di permessi e sulla possibilità di un loro utilizzo anche per frazioni di ora successive alla prima.
  • Malattia – Le tre sigle hanno chiesto di disciplinare le situazioni di malattia insorta durante l’orario di lavoro.
  • Mobilità – Preso atto delle prime proposte di modifica presentate dall’Aran, le tre sigle si sono riservate di presentare una proposta compiuta.

Il confronto proseguirà il prossimo 21 dicembre, riprendendo la discussione sul nuovo ordinamento professionale. Nel loro comunicato congiunto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dichiarano di aspettarsi una nuova proposta da parte dell’Aran, avendo giudicato assolutamente insoddisfacente la prima presentata. Ribadita, inoltre, la necessità di riprendere le trattative in presenza.

Redazione Nurse Times

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