Ricerca, tecnologia e qualità delle cure: MRI sempre più protagonista nel Paese

Varato dal CdA il Piano strategico triennale: otto i driver di indirizzo. Il dg Mario Tubertini: “Percorso compatibile con il riconoscimento a IRCCS”.

Montecatone Rehabilitation Institute consolida il proprio ruolodiriferimento nazionale per qualità assistenziale integrata, ricerca, competenze professionali, soddisfazione ed empowerment degli utenti grazie all’ambizioso Piano strategico triennale – già approvato dagli azionisti – illustrato stamane alla stampa dal direttore generale Mario Tubertini assieme al direttore sanitario Virna Valmori e al VP del CdA, Marco Gasparri. Un Piano, è stato subito detto, «compatibile con il riconoscimento di questo Istituto a IRCCS, uno status conseguibile con il raggiungimento di determinati standard qualitativi e, su altro versante, con il fattivo contributo della comunità politico-istituzionale che dialoga con noi». Gli obiettivi del documento, pensato e scritto assieme alle componenti del MRI, riguardano anche la promozione e costruzione di reti e partnership di respiro nazionale e internazionale grazie a una leadership scientifica riconosciuta e, sul versante più squisitamente interno, lo sviluppo di nuove modalità organizzativo/relazionali e il miglioramento delle aree di attività esistenti. Target, questi ultimi, che si conseguono apportando innovazione sul versante della interdisciplinarietà e multiprofessionalità. Nella concretezzadel quotidiano il cambio di passo è indicato da otto driver strategici: multidisciplinarità professionale e lavoro in team, costruzione di reti e partnership con università e istituti, regioni, ministero, associazioni territori, centri di ricerca, centri formativi, produttori tecnologie, editori, istituzioni, attività di ricerca e produzione scientifica, innovazione tecnologica e robotica, rafforzamento struttura finanziaria, comfort ambientale e qualità assistenziale, welfare aziendale e valorizzazione delle risorse umane. Per ciascuno di essi, è stato spiegato, sono state definite azioni specifiche e sviluppati quattro progetti operativi che avviano in concreto la realizzazione del Piano Strategico (elencati nella seconda pagina del comunicato). Sul futuro del MRI si è soffermato lungamente anche il dg dell’Azienda Usl di Imola, Andrea Rossi: «Per realizzare alcuni degli obiettivi iscritti nel Piano c’è bisogno di portare a convergenza le migliori energie; si apre ora una nuova stagione con alcune questioni da dirimere tra cui l’assetto societario. Un abito giuridico sbagliato può infatti impedire il conseguimento di alcuni target, a distanza di dieci anni dall’ultimo Piano strategico è necessario analizzare le migliori condizioni di contesto e poi procedere». Sviluppo delle attività di ricerca Previsto un autofinanziamento di830mila euroin tre anni da destinare agliinvestimenti necessari in risorse umane e tecnologiche. L’attuale Infrastruttura per la ricerca e l’Innovazione aziendale verrà potenziata con l’istituzione di un board multiprofessionale per la ricerca. Si procederà successivamente alla selezione dei nuovi progetti proposti dai professionisti di MRI attraverso la partecipazione a unbando interno. Acquisizione Tac e risonanza magnetica
L’obiettivo primario del progetto è qualificare la risposta clinica e assistenziale della struttura, evitare il disagio del trasferimento in ambulanza dei degenti verso la sede ospedaliera di Imola per esami programmati e consentire la gestione in sede alle urgenze cliniche che necessitano di un inquadramento diagnostico radiologico. Gli oneri di allestimento dell’area attualmente al grezzo sono stimati in circa 500mila euro a cui aggiungere il costo per l’acquisizione e la manutenzione delle macchine RM e TAC. Conclusione dei lavori di ristrutturazione e di acquisizione macchine nel primo semestre 2020. Adeguamento area critica, piattaforma ambulatoriale e palestra tecnologica Potenziare le attività diagnostiche e terapeutiche complesse rivolte ai degenti e ai pazienti esterni, superare l’attuale frammentazione degli spazi dedicati alle attività specialistiche in diversi piani e aree di MRI migliorando l’organizzazione del lavoro e le risposte assistenziali. Migliorare i requisiti strutturali per degenze e ambulatori specialistici. – Area Critica: è terminato il completamento dell’allestimento delle nuove aree di degenza e trasferimento nella nuova sede delle degenze sub intensive nei locali complanari e adiacenti alla degenza intensiva. – Piattaforma Ambulatoriale: gli spazi collocati al secondo piano lasciati liberi dalla degenza semintensiva saranno destinati alla piattaforma ambulatoriale che prevede la realizzazione in questa sede anche di un ambulatorio chirurgico: lavori di ristrutturazione da concludersi entro dicembre2019/febbraio 2020. – Ridistribuzione attività sanitarie e amministrative: Le attuali esigenze assistenziali e il possibile sviluppo di nuove attività rivolte ai pazienti rendono necessario un ripensamento delle destinazioni d’uso degli ambienti e lo sviluppo di ipotesi di ristrutturazioni per ampliare le aree utilizzabili. Progetto e piano degli investimenti: entro fine 2019. Welfare aziendale Molteplici gli obiettivi: aumentare la conciliazione del tempo lavoro-famiglia e migliorare il benessere del personale, aumentare la soddisfazione del dipendente e la competenza del personale, incentivare le opportunità dei dipendenti e costruire un piano welfare come sostegno economico aggiuntivo per i dipendenti e le loro famiglie. Il processo di definizione delle iniziative di welfare andrà strutturato partendo dall’analisi dei reali bisogni individuando le aree di intervento o di miglioramento dei servizi già in uso, valutando le proposte e calcolando i vantaggi effettivi per l’impresa derivanti dalle agevolazioni fiscali. A tal fine si prevede di implementare il Piano welfare di MRI dal 2020. Redazione Nurse Times  
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