Regioni benchmark, stilata la graduatoria per il riparto del fondo sanitario 2018

Delle cinque selezionate in base ai dati 2015 ne rimarranno tre. Al primo posto l’Umbria.

Umbria al primo posto, seguita nell’ordine da Emilia Romagna, Marche, Lombardia e Veneto. È la classifica, basata sui dati 2015, delle cinque Regioni tra cui andranno selezionate le tre benchmark (unica certezza per l’Umbria, in quanto prima in classifica e quindi automaticamente selezionata) per determinare i parametri di riparto del fondo sanitario 2018.

La Toscana, che a fine dicembre era in testa alla classifica (basata, però, sui dati 2014), è la prima delle escluse. Questo dopo che il Veneto (che nella lista del 2014 non era tra le prime cinque Regioni) ha formalmente protestato con una lettera scritta al ministro della Salute dal suo assessore alla Sanità, Luca Coletto. Tale lettera sottolineava la necessità di un aggiornamento degli indicatori utilizzati per la formulazione di una graduatoria, poiché la delibera del Consiglio dei ministri dell’11 dicembre 2012 dava indicazioni circa l’utilizzo dell’ultimo anno i cui dati sono disponibili e che questo, appunto, è il 2015 e non il 2014.

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L’esclusione della Toscana è dovuta alle performance sulla spesa, in base alle quali la tale Regione registra per l’anno 2015 un disavanzo di gestione che la rende ineleggibile, anche se nella classifica degli adempimenti, secondo la griglia dei Lea, è in realtà la prima in classifica con 212 punti.

La nota metodologica con tabelle e criteri di scelta è stata appena trasmessa dal ministero della Salute alle Regioni che ne avevano fatto esplicita richiesta, dopo una serie di rinvii da dicembre a oggi, legati prima all’istanza del Veneto e poi della stessa Toscana per verificare gli accertamenti 2015.

La nota tecnica del ministero specifica i criteri con cui si calcola l’IQE, indicatore di qualità ed efficienza, sulla base dei quali sono state selezionate le Regioni. essi sono:

– punteggio della “Griglia Lea” 2014;
– incidenza percentuale avanzo/disavanzo sul finanziamento ordinario;
– degenza media pre-operatoria;
– percentuale interventi per frattura di femore operati entro due giorni;
– percentuale dimessi da reparti chirurgici con Drg medici;
– percentuale di ricoveri con Drg chirurgico sul totale ricoveri (solo ricoveri in degenza ordinaria, togliendo quelli relativi ai 108 Drg a rischio di in appropriatezza);
– percentuale di ricoveri ordinari con Drg ad alto rischio di inappropriatezza;
– percentuale di ricoveri diurni di tipo diagnostico sul totale dei ricoveri diurni con Drg medico;
– percentuale di casi medici con degenza oltre soglia per pazienti con età  >=65 anni sul totale dei ricoveri medici con età >=65 anni;
scostamento dallo standard previsto per l’incidenza della spesa per assistenza collettiva sul totale della spesa (5%);
– scostamento  dallo standard  previsto  per l’incidenza  della spesa  per assistenza  distrettuale sul totale della spesa (51%);
– scostamento dallo standard previsto per l’incidenza della spesa per assistenza ospedaliera sul totale della spesa (44%);
– spesa pro capite per assistenza sanitaria di base;
– spesa farmaceutica pro capite;
– costo medio dei ricoveri per acuti in degenza ordinaria;
– costo medio per ricovero post acuto;
– spesa per prestazione per assistenza specialistica – attività clinica;
– spesa per prestazione per assistenza specialistica – laboratorio;
– spesa per prestazione per assistenza specialistica  – diagnostica  strumentale.

L’elaborazione degli indicatori – il documento consegnato alle Regioni li esamina tutti con risultati e relative tabelle – ha portato alla definizione della graduatoria finale delle cinque Regioni risultate eleggibili. Tra queste vanno scelte le tre su cui si basa il benchmark per il calcolo del costo medio standard, ottenuto come media ponderata dei costi delle tre Regioni benchmark per ciascuno dei tre livelli di assistenza.

Sulla base dei risultati comunicati dal ministero, le Regioni hanno già deciso che, nella prossima riunione (in programma il 7 giugno), si delibereranno le tre Regioni benchmarck utili al riparto 2018.

Fonte: www.quotidianosanita.it

 

Redazione Nurse Times

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