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Radiologia interventistica: cos’è e quando si impiega

In un’intervista publblicata su GVM – Care & Research lo specialista Giovanni Carlo Anselmetti approfondisce il tema.

L’unità di Radiologia interventistica esegue prestazioni diagnostiche e terapeutiche per pazienti che presentano patologie vascolari, arteriose e venose, nonché patologie oncologiche. Il dottor Giovanni Carlo Anselmetti, specialista in Radiologia interventistica della Clinica Santa Caterina da Siena di Torino ha risposto per GVM – Care & Research ad alcune domande per approfondire il tema.

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Cos’è la radiologia interventistica?
“La radiologia interventistica è una branca della radiologia che permette di eseguire  interventi per via percutanea senza l’utilizzo del taglio chirurgico. Con questo tipo di metodiche, facenti parte della radiologia interventistica in quanto svolte con l’ausilio di guida radiologica, è possibile trattare molte patologie sia benigne che maligne. Ne sono alcuni esempi  l’angiografia digitale, la TC, la risonanza magnetica e l’ecografia”.

In quali distretti anatomici è possibile impiegarla?
“Alla Clinica Santa Caterina da Siena si impiegano prevalentemente metodiche di interventistica sull’osso, come l‘osteosintesi vertebrale, ma anche la termoablazione degli osteomi osteoidi. Vengono eseguite anche altre metodiche di radiologia interventistica, sul fegato e sulle vie biliari e per la patologia renale. E’ infine possibile eseguire biopsie, TC guidate ed eco-guidate”.

Cos’è l’osteosintesi vertebrale?
“Trattiamo le fratture alle vertebre prevalentemente tramite l’osteosintesi vertebrale: questa procedura consiste nell’iniezione di una particolare resina volgarmente chiamata ‘cemento osseo’. Il cemento osseo viene iniettato all’interno delle vertebre fratturate (a causa di traumi, per osteoporosi o presenza di metastasi), e avviene una calcificazione spontanea immediata. Il principale risultato è una risoluzione rapida del dolore e il recupero funzionale da parte del paziente, non più costretto ad assumere antidolorifici e indossare il busto, migliorando, quindi, la sua qualità di vita. Questo tipo di intervento si può fare indipendentemente dal numero delle vertebre fratturate e dall’età del paziente che può essere anche molto avanzata: queste procedure vengono eseguite con una leggera sedazione, quindi il soggetto viene ricoverato in mattinata e il mattino dopo l’intervento può essere dimesso”.

Quali tecnologie d’avanguardia si utilizzano?
“All’interno della clinica è presente un angiografo digitale rotazionale con il ‘flat pan’: uno schermo piatto che permette di ridurre notevolmente la dose di radiazioni nel paziente e di offrire comunque una visualizzazione molto precisa delle strutture interne da operare. E’ inoltre presente una TC spirale di ultima generazione che permette di eseguire gli interventi sotto guida TC con precisione molto accurata”.

Redazione Nurse Times

Fonte: GVM – Care & Research

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