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Pugnochiuso – Carlo Leardi: Codice Deontologico? lo definirei “poco al passo coi tempi”

Pugnochiuso 2017 avrà sicuramente come tema principale la prima stesura del Codice Deontologico, tema molto discusso nella comunità infermieristica italiana.

Pugnochiuso 2017 avrà sicuramente come tema principale la prima stesura del Codice Deontologico, tema molto discusso nella comunità infermieristica italiana.

La prima stesura del Codice Deontologico è sembrata a molti infermieri priva della capacità innovativa che in molti si auspicavano. Uno dei protagonisti delle tre giornate di Pugnochiuso 2017 sarà Carlo Leardi Coordinatore Regionale di AssoCare ed infermiere forense, a cui ho deciso di fare qualche domanda sul Codice Deontologico, in attesa del 25 Maggio, data di apertura dell’evento.

Carlo Leardi, infermiere forense

In questo periodo si parla molto di Codice Deontologico, la prima stesura del nuovo codice deontologico è stata molto criticata. È un codice deontologico peggiorativo rispetto a quello del 2009?

Dire che sia peggiorativo rispetto a quello del 2009 mi sembra eccessivo. Più che altro lo definirei “poco al passo coi tempi”, soprattutto se si pensa al fatto che tutta la professione (o quantomeno gran parte di essa) sentiva l’esigenza di un Codice Deontologico un po’ più “moderno”, che fosse rivolto a dei professionisti con un campo di azione ben definito, e soprattutto, che non lasciasse spazio a quelli che potrebbero essere dei “fraintendimenti” sulla figura stessa dell’infermiere e sulle sue competenze e responsabilità.

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Il codice deontologico del 2009 conteneva l’art. 49 da molti ritenuto a favore del demansionamento infermieristico; nel nuovo codice non vi è traccia, viene però introdotto l’ideale di servizio, cosa ne pensi?

Personalmente la prima cosa che ho fatto appena c’è stata la possibilità di registrarsi sul portale della Federazione per poter consultare e commentare la bozza del nuovo Codice, è stata cercare e non trovarlo, o quantomeno non trovarlo esplicitamente. Infatti il termine “ideale di servizio” mi ha lasciato parecchio perplesso, poichè mi è sembrato alquanto fuorviante.

Probabilmente ciò potrebbe essere frutto di una mia personale incapacità’ nell’interpretare il concetto, ma sarei curioso di sapere quanti altri infermieri hanno avuto la mia stessa difficoltà, o almeno quanti di loro l’hanno avuta al primo impatto. Soprattutto, non ci si è domandati cosa verrebbe in mente al comune cittadino che già’ oggi pensa ancora a quella dell’ infermiere non come professione bensì come “arte ausiliaria”.

Nessuno ha tenuto in considerazione che il Codice Deontologico, di qualunque professione, è soprattutto uno strumento a tutela del cittadino, il quale attraverso la sua lettura si fa un’idea di come eserciti la professione la categoria a cui il Codice è rivolto e di cosa aspettarsi (e non aspettarsi) da essa.

Credo che se qualche cittadino dovesse leggere i primi articoli della bozza del nuovo Codice, probabilmente potrebbe pensare che l’infermiere ancora oggi è quella figura che può far tutto (e non parliamo di certo delle “competenze avanzate”, ma di quelle “che furono”).

Nella stesura del nuovo codice vi è riferimento al l’infermiere ‘integrato nel tempo’ ma non vi è nessun riferimento alla limitazione dei social network durante l’orario di servizio. Credi vada affrontato questo tema?

Nel 2017, la tecnologia è diventata parte integrante della nostra vita, di conseguenza del nostro lavoro.

Credo che sarebbe opportuno inserire all’interno della bozza, anzi direi all’interno del prossimo Codice Deontologico, alcuni articoli che vadano a disciplinare l’utilizzo dei social network da parte dei professionisti, poichè è doveroso ricordare che “infermiere lo si è sempre, anche nella vita al di fuori dell’orario di lavoro, e l’immagine che ognuno  da di se, è l’immagine che l’opinione pubblica spesso si fa di tutta la categoria, e qui potremmo portare quali esempi numerosi stereotipi ancora oggi troppo spesso ed in maniera erronea accostati agli infermieri (solitamente i media parlano di “infermiere” riferendosi q qualunque altra figura operante in sanità, come è accaduto anche ultimamente).

Numerosi sono anche i motivi per disciplinare certi atteggiamenti, cosi’ come avviene per altri professionisti, e di questo ne discuteremo meglio sia a Pugnochiuso il 25 Maggio che a Matera il prossimo 7 Ottobre.

Diverse critiche sono state espresse anche per la forma di scrittura utilizzata, alcuni pensano sia troppo commerciale e poco chiara. Va migliorata anche sotto questo punto di vista?

Più che commerciale, personalmente ho trovato alcuni punti troppo soggetti ad interpretazioni, mentre per certi versi mi sarei aspettato, in linea con l’attuale contesto in cui l’infermiere opera, che venisse indicato senza lasciar spazio a “fraintendimenti” quello che è esclusivamente il campo di azione della professione infermieristica.

Penso, inoltre, che si sarebbe dovuto dare maggiore risalto a quella che dovrebbe essere una componente che manca tra gli infermieri: la coesione, per generare consapevolezza di far parte della stessa categoria.

Francesco Molinari

 

Carlo Leardi e Francesco Molinari vi danno appuntamento a  Vieste in Puglia, (18° edizione) nello splendido scenario del Parco del Gargano sul fronte mare presso il PUGNOCHIUSO RESORT dal 25/28 maggio 17.

L’evento formativo, registrato nell’ambio del sistema ECM, quest’anno ha come titolo:

“Rafforzare l’Autorità dell’Infermieristica italiana nei suoi ambiti di sviluppo”

Per Info e iscrizioni: Sito web: www.eventiecongressi.net E-mail segreteria@eventiecongressi.net

Telefono. 081 19810398 – mob. 3497398399

 

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