La bottiglia vuota della birra viene considerata da molti un’ottima arma impropria da utilizzare in una rissa da bar o in strada e sarà capitato sicuramente a chiunque abbia lavorato in un Pronto Soccorso di dover assistere un paziente giunto dopo avere subito un’aggressione mediante l’utilizzo di tale corpo contundente.
Ma quali danni può provocare una bottigliata in testa? E soprattutto provocherà maggiori lesioni l’utilizzo di una bottiglia di birra vuota o piena?
A quest’ultimo quesito hanno cercato di rispondere i ricercatori della “University of Bern”, coordinati dal dott. Stephan Bolliger, attraverso lo studio denominato “Are full or empty beer bottles sturdier and does their fracture-threshold suffice to break the human skull?”.
Analizzando i risultati della ricerca è possibile affermare che le bottiglie di birra vengano spesso utilizzate negli scontri fisici. Qualora queste si dovessero rompere, potrebbero causare con facilità ferite da taglio. Tuttavia, quando la bottiglia rimane integra, la vittima può subire un trauma cranico che può evolvere in commozione cerebrale o altre tipologie di lesioni del cervello.
Le proprietà fisiche delle bottiglie sono state analizzate in una drop tower, per comprendere l’entità delle lesioni che una birra standard da mezzo litro è in grado di provocare in una persona e per quantificare l’energia necessaria a generare una lesione scheletrica nel cranio umano.
Dall’analisi della resilienza delle bottiglie piene è emerso che queste si rompano se sottoposte ad un impatto che generi un’energia pari a 30 Joule, mentre per le bottiglie vuote è necessario un impatto che generi almeno 40 Joule.
Una bottiglia piena tuttavia colpisce il bersaglio generando il 70% di energia in più rispetto ad una bottiglia vuota.
In entrambi i casi le collisioni hanno superato la soglia minima di frattura della scatola cranica umana. Pertanto, i ricercatori hanno concluso che una bottiglia di birra, piena o vuota che sia, rappresenti uno strumento in grado di mettere a repentaglio la vita della vittima.
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