Professioni sanitarie, non si scherza col nuovo Ordine multi-albo

Chi non ottempera all’obbligo di iscrizione è considerato abusivo e va incontro sanzioni durissime.

Con una lettera a firma di Rossana Ugenti (vedi allegato), la Direzione generale delle professioni sanitarie e risorse umane del ministero della Salute ha risposto a una richiesta di chiarimento del nuovo Ordine multi-albo (Federazione Tsrm e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione) sui termini di iscrizione agli albi delle professioni sanitarie, istituiti con Dm 13 marzo 2018.

“Tutti i professionisti regolarmente abilitati che intendano esercitare una professione sanitaria in qualunque forma giuridica hanno l’obbligo di iscriversi da subito all’albo professionale di riferimento”, si legge nella lettera. Un adempimento che scatta per i 17 profili (dai fisioterapisti agli ortottisti, dai tecnici di laboratorio ai dietisti, dagli igienisti dentali ai tecnici audiometristi) inclusi in un albo professionale e tenuti a effettuare l’iscrizione sul portale del nuovo Ordine multi-albo (www.tsrm.org), istituito dalla Legge Lorenzin, sia nella libera professione sia nell’ambito della dipendenza presso strutture pubbliche o private.

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In caso di mancata ottemperanza, “occorre evidenziare” che la stessa Legge Lorenzin “ha inasprito le pene e le sanzioni per coloro che incorrano nel reato di esercizio abusivo della professione”. L’art. 12 della legge 3/2018 prevede infatti da sei mesi a tre anni di reclusione e multe da 10mila a 50mila euro. Una conferma da parte del ministero, resa necessaria per “contrastare il diffondersi di messaggi distorti, soprattutto nei siti Internet e nei social”.

Stessa scadenza cogente vale anche per i professionisti impiegati come dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Il ministero chiarisce infatti che il termine del settembre 2019 – citato nella nota dell’Ordine dello scorso 4 giugno, nella quale si sottolineava la particolarità del periodo transitorio per l’implementazione degli albi stessi – si riferisce esclusivamente alla conclusione dell’incarico di supporto dei rappresentati delle associazioni maggiormente rappresentative.

“Tale termine – ribadisce Rossana Ugenti nella sua lettera – è stato travisato, considerandolo un termine per l’iscrizione all’albo, quando invece è stato indicato come un limite temporale per le aziende sanitarie per la richiesta della certificazione ai singoli professionisti per partecipare ai concorsi e alle selezioni”. Alla luce di quanto esposto, “ci si augura che ogni dubbio sui termini per le iscrizioni agli albi delle professioni sanitarie istituiti con Dm 13 marzo 2018 sia definitivamente superato”.

Allo stato attuale, quasi la metà dei professionisti interessati (complessivamente 180-200mila, appartenenti ai 17 profili che devono iscriversi ai nuovi albi) hanno effettuato la prescrizione sul portale del nuovo Ordine multi-albo. Spiega Alessandro Beux, presidente dell’Ordine: «Dalla data di decorrenza dell’obbligo del primo luglio scorso a oggi la pratica è stata ultimata da 80mila professionisti. Il nostro obiettivo è di superare i 100mila entro dicembre».

A vedere il bicchiere mezzo pieno, potrebbe essere considerato un buon risultato. «La macchina si è senza dubbio avviata bene – continua Beux –, a dispetto di chi “gufava” e sosteneva che non ce l’avremmo mai fatta. Ma anche alla luce dei chiarimenti del ministero, in realtà siamo a metà dell’opera. Tutti gli altri professionisti che non si sono ancora iscritti avrebbero già dovuto essere dentro e non ci sono. A fine dicembre avranno esercitato abusivamente la professione per sei mesi».

L’obiettivo dell’intero processo non è quello di vessare i professionisti, ma di tutelarli. «La Federazione nazionale, il ministero della Salute e le Regioni – conclude Beux – stanno valutando i percorsi tecnici di equivalenza e i percorsi normativi necessari a garantire la serenità di tutti i professionisti che ne hanno i requisiti. Da questo punto di vista l’Ordine è solo contro gli abusivi».

Redazione Nurse Times

Fonte: il Sole 24 Ore

ALLEGATO: Lettera Rossana Ugenti

 

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