Medici

Professione: medico… assenteista. La dottoressa Colavita ci ricasca

Già condannata in precedenza per 15 anni di assenteismo, la 60enne Maria Colavita, specializzata in urologia e ginecologia, originaria di Isernia, avrebbe dovuto ricominciare da Tregnago (Verona) come medico di base. Ma pare che non abbia perso il vizio.

Non è nuova a episodi di assenteismo, la dottoressa Maria Colavita, medico 60enne, originaria di Isernia, già finita per due volte nel mirino del tg satirico Striscia la notizia, oltre che sulle pagine di diversi quotidiani. Nel 2008 aveva perso il posto di lavoro ed era finita ai domiciliari, dopo aver partecipato al programma I soliti ignoti mentre era in malattia da circa 15 anni.

Lezione imparata? Macché. La dottoressa, specializzata in urologia e ginecologia, è stata nuovamente denunciata dai carabinieri e rischia una condanna per interruzione di servizio pubblico. Il motivo? Sempre lo stesso. Espiata la pena e trascorsi ormai tanti anni, avrebbe dovuto ricominciare e assumere, a partire dal 1° settembre, un nuovo incarico come medico di base a Tregnago

, piccolo comune vicino Verona.
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Peccato che anche stavolta non si sia fatta vedere in ambulatorio, risultando irreperibile per i suoi pazienti. E così giovedì scorso, quando finalmente si è presentata al lavoro, ha trovato ad attenderla non solo i pazienti, ma anche i carabinieri, che le hanno notificato la denuncia.

A sollevare il nuovo caso di assenteismo riguardante la dottoressa Colavita era stao il sindaco di Tregnago, Simone Santellani, con un post su Facebook che recitava: “Nuovo medico di medicina generale a Tregnago. A me e al Servizio Sanitario arrivano molte segnalazioni riguardo il mancato servizio e l’assenza di risposte del nuovo medico di medicina generale a Tregnago. I disagi sono molti. Posso solo dire che la situazione è monitorata dagli enti competenti. E’ un servizio pubblico importante, che deve essere svolto con consapevolezza”.

Contattato da L’Arena, lo stesso sindaco ha poi aggiunto: “La dottoressa doveva entrare in servizio il primo del mese. Prima ha posticipato l’avvio del servizio a causa di un lutto. Poi ha indicato per lunedì la sostituzione di un collega del paese, che non è mai stato avvisato. Ha fissato appuntamenti, in ambulatorio e a domicilio, mai effettuati. Ha preannunciato ricette in farmacia, non pervenute. A inizio settimana ha contattato alcuni residenti di via Unità d’Italia (indirizzo dell’ambulatorio, ndr), chiedendo di affiggere cartelli sulla porta per rinviare l’orario di apertura dell’ambulatorio, per il quale non aveva ancora sottoscritto il contratto di affitto.

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Ulss 9 Scaligera: “Stiamo presidiando la situazione dal punto di vista legale, anche per l’eventuale assegnazione di un nuovo incarico”. Della serie: voglia di lavorare, saltami addosso.

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