Prato. Arrestato il marocchino ‘incubo’ del Pronto Soccorso

Dopo aver seminato il panico per diversi giorni al Pronto Soccorso dell’ospedale Santo Stefano, presso gli ambulatori ed in giro per la città, Il diciottenne marocchino è stato finalmente fermato dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla Procura e firmata dal gip.

Ricordate il genio incompreso che per tre giorni consecutivi aveva messo a ferro e fuoco il pronto soccorso dell’Ospedale Santo Stefano di Prato (VEDI ARTICOLO)? Beh, non ci crederete ma… dopo altre giornate di passione e d’assedio per l’esausto personale del nosocomio, il cittadino marocchino è stato finalmente “fermato” dalle forze dell’ordine.

Il giovane nordafricano di nome Zine Mahiri, irregolare, era da qualche settimana diventato un vero e proprio incubo per medici, infermieri e guardie giurate del pronto soccorso dell’ospedale e della guardia medica, dove si presentava regolarmente per pretendere uno psicofarmaco che proprio non poteva essergli prescritto. Incubo fatto di urla, minacce, botte e addirittura sprangate ai vigilanti, che ha rallentato non poco l’intera attività del dipartimento di emergenza e accettazione.

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La sfilza di denunce collezionate in pochi giorni da questo illustre personaggio, può vantare: un furto in un negozio di scarpe del centro il 22 aprile, un altro furto nello stesso negozio il 27, una violenza lo stesso giorno, la messa a soqquadro degli ambulatori della guardia medica il 28 aprile con tanto di lametta in mano, un nuovo agguato al pronto soccorso il 29 aprile dove ha sventolato (irridendolo) persino un decreto di espulsione dal territorio italiano, resistenza e lesioni ai danni di due vigilanti all’ospedale il 30 aprile e il furto di un telefono cellulare a un cinese in viale Vittorio Veneto sempre il 30. Il penultimo episodio di questo personale record, che stento a pensare riproducibile in qualsiasi altro paese, risale alla serata di martedì 3 maggio; quando il giovane ha praticamente bloccato l’attività della guardia medica

al Centro sanitario Giovannini ed è stato riportato in caserma dai carabinieri.

“Sarà sazio”, avranno pensato in molti. “La sua abbuffata di molestie, violenze, denunce, furti, interruzioni di pubblico servizio, gite in caserma e rotture di scatole varie non può continuare all’infinito”, si saranno confidati gli addetti ai lavori e i cittadini inermi e rassegnati. “Si stancherà”.

Ma il marocchino pazzerello, che ha dato indicibili e grosse soddisfazioni all’ospedale Santo Stefano, alla guardia medica, ai negozianti e agli abitanti di Prato, è stato rintracciato e fermato di nuovo nel pomeriggio di mercoledì 4 maggio mentre disturbava la gente in un negozio di parrucchiera in viale Vittorio Veneto. Il titolare, esasperato, ha infatti telefonato alle forze dell’ordine che lo hanno nuovamente, in grande amicizia, prelevato e riportato in Questura. Questura che sembra essere, oramai, l’indiscusso habitat naturale di questo indisturbato genio della molestia.

Stavolta, però, sembra proprio che la sua “gita” tra gli uomini in divisa non sarà così sbrigativa come nei giorni precedenti: è stato infatti arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere chiesta dal sostituto procuratore Antonio Sangermano e firmata dal giudice per le indagini preliminari. Starà buono lì per un po’, quindi. E non appena scarcerato, sarà allegramente accompagnato a Brindisi da dove, si spera, verrà rispedito finalmente a casa. La sua. In Marocco.

Meglio tardi che mai.

Alessio Biondino

Fonte: Il Tirreno

Immagine: La Nazione

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