Foto Fabio Cimaglia / LaPresse14-12-2017 RomaPolitica Residenza Ripetta. Convegno "Servizi pubblici e nuova politica" con Luigi Di MaioNella foto Luigi Di MaioPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse14-12-2017 Roma (Italy)PoliticConvention "Servizi pubblici e nuova politica" with Luigi Di MaioIn the pic Luigi Di Maio
Le ultime notizie sul fronte pensioni ruotano attorno a “quota 41”, misura che pareva dimenticata e che invece, per un problema di risorse, slitterà al prossimo anno. Per ora ci saranno “quota 100” e, stando alle ultime indiscrezioni, la proroga a Opzione Donna, ma potrebbe esserci anche un intervento sull’età pensionabile, ancorata all’aspettativa di vita, con il meccanismo momentaneamente bloccato. Si ritarderebbe così lo scatto di mensilità, che dovrebbe partire il 1° gennaio.
Su tali temi è stato Luigi Di Maio a dare qualche rassicurazione agli elettori. Durante una conferenza stampa in Campidoglio, con la preparazione della manovra finanziaria in prospettiva, il vicepremier ha parlato di “quota 41”, affermando che “Il 2019 sarà l’anno per risolvere anche questo problema”, mentre a proposito della proroga a Opzione Donna ha dichiarato: “Mai detto che non sarà rifinanziata”.
Insomma, per il momento la coperta è corta, ma a partire dal prossimo anno si comincerà a parlare anche dei lavoratori
precoci, che a oggi non saranno toccati da “quota 100”. Chi ha cominciato a lavorare presto, ma nel 2019 non raggiungerà ancora i requisiti contributivi richiesti, dovranno quindi aspettare ancora. E “quota 100”, con probabile uscita a 62 anni e con almeno 38 di contributi, richiederà il rispetto del requisito anagrafico. Ancora non è chiaro, però, quali requisiti anagrafici e contributivi saranno inseriti. Le ultime indiscrezioni contraddicono i rumor più recenti, riguardanti possibili penalizzazioni sull’assegno per chi sceglie la soluzione “quota 100”. Ma anche sotto questo aspetto si attendono notizie ufficiali.Come detto, inoltre, si torna a parlare di blocco dell’aumento dell’età pensionabile. Nelle intenzione del Governo vi sarebbe infatti l’intenzione di fissarlo a 5 mesi, congelando così le finestre a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.termometropolitico.it
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