Papa Francesco operato al Gemelli: ha reagito bene

Notte tranquilla per Bergoglio dopo l’intervento per stenosi diverticolare del sigma.

Papa Francesco ha trascorso la prima notte al Policlinico Gemelli di Roma dopo l’operazione chirurgica per stenosi diverticolare del sigma. Secondo quanto si apprende, il pontefice ha reagito bene all’intervento condotto in anestesia generale. La nottata è apparentemente filata via tranquilla. Le finestre della sezione del decimo piano dell’ospedale che lo ospita sono rimaste chiuse per tutta la notte. In uno dei parcheggi dell’ospedale romano, fotografi e cameramen, insieme ai giornalisti, hanno puntato lo sguardo verso le finestre per cogliere qualche segnale, ma tutto è rimasto avvolto nel silenzio. Intorno l’ospedale ha svolto la sua routine notturna, nell’attesa di conoscere le condizioni del Santo Padre.

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Dopo il bollettino diramato dalla Santa Sede poco prima di mezzanotte con la dichiarazione del direttore della sala stampa, Matteo Bruni, il mondo ha tirato un sospiro di sollievo. Un intervento – a detta degli esperti – non particolarmente complesso, anche se di una certa importanza (vi è la resezione di un tratto del colon). L’operazione, cominciata alle 18:30 è durata cinque ore, prima in laparoscopia, poi a cielo aperto. E ovviamente, data l’età del Pontefice (84 anni), a preoccupare erano soprattutto i rischi legati all’anestesia generale. Dopo una degenza di almeno cinque giorni, Bergoglio potrà riprendere la vita di tutti i giorni. 

La notizia del ricovero di Papa Francesco è arrivata a sorpresa nel primo pomeriggio di ieri. Poche ore prima il pontefice aveva recitato l’Angelus insieme ai fedeli in piazza San Pietro. E se i suoi predecessori, al termine della recita mariana, annunciavano i propri ricoveri, Francesco, con il suo consueto stile familiare ha annunciato invece la sua prossima visita pastorale, in Slovacchia, dal 12 al 15 settembre, passando dall’Ungheria, dove a Budapest era già stata programmata la sua partecipazione alla messa conclusiva del Congresso Eucaristico Internazionale.

Nessun clamore. Anzi, aveva scherzato con i numerosi pellegrini slovacchi presenti: “Sono contenti gli slovacchi, lì!”. A posteriori si comprende perché Francesco, al termine dell’Angelus del 27 giugno scorso avesse richiesto ai fedeli di pregare per lui in modo speciale. “Il Papa ha bisogno delle vostre preghiere – aveva detto –. Grazie, so che lo farete”. Quindi, in modo anonimo, intorno alle 13 è arrivato nella struttura ospedaliera. L’auto che lo accompagnava non riportava alcun segno di riconoscimento. Nessuna scorta, tranne il suo autista e un suo stretto accompagnatore. Solo i medici direttamente coinvolti erano a conoscenza del suo arrivo. Nessuno tra i degenti e nemmeno il personale del Policlinico si è accorto di quello che stava accadendo. Bergoglio è stato subito sistemato al decimo piano della struttura, negli stessi locali che in passato hanno ospitato i ricoveri di Giovanni Paolo II

 Per Francesco è il primo ricovero ospedaliero da papa, non contando l’intervento ambulatoriale per cataratta

avvenuto nel 2019, in gran segreto, alla clinica Pio XI. L’intervento chirurgico programmato al colon è stato eseguito all’inizio delle vacanze di Bergoglio, che da quando è stato eletto al soglio petrino, le trascorre in Vaticano, nella sua residenza di Casa Santa Marta, diminuendo al minimo gli incontri e non svolgendo le udienze generali.

La salute di Papa Francesco è sempre stata usata dai suoi detrattori, fin dall’anno della sua elezione a pontefice. Anzi, fin dal conclave del 2005, che portò alla proclamazione di Benedetto XVI. Allora si vociferò che a causa di una malattia avuta da giovane, Bergoglio, che già aveva numerosi sostenitori, non aveva mezzo polmone. Nel conclave del 2013 il polmone diventò solo uno. Fu il cardinale honduregno Oscar Maradiaga a mettere fine a queste malignità.

È vero. Nel 1957 un 21enne Jorge Mario Bergoglio si sottopose a un intervento chirurgico per asportare il lobo superiore del polmone destro a causa di tre cisti. Un periodo difficile, che lo stesso Francesco ha raccontato nel 2019 nel saggio del medico e giornalista Nelson Castro per un suo libro sulla salute dei papi. Il recupero fu completo: “Non ho mai sentito alcuna limitazione nelle mie attività”, disse Francesco. “Anche nei diversi viaggi internazionali – spiegò – non ho mai dovuto limitare o cancellare nessuna delle attività programmate e non ho mai provato affaticamento o mancanza di respiro (dispnea). Come mi hanno spiegato i medici, il polmone destro si è espanso e ha coperto tutto l’emitorace omolaterale”

Nonostante la forte sciatalgia, la salute generale dell’84enne Francesco non desta troppe preoccupazioni. Ma anche la dolorosa infiammazione del nervo sciatico, che lo fa zoppicare vistosamente e per la quale lo hanno costretto a non celebrare i riti di fine anno, ha dato il via a voci di un possibile intervento chirurgico e ha alimentato speculazioni sulla sua salute. Una dieta abbastanza rigorosa ha scongiurato l’operazione e messo fine anche qui alle maldicenze di chi lo vorrebbe già dimissionario.

Francesco non dà peso e, anzi, mescola le carte. In una dichiarazione lascia intendere che un giorno sarà emerito, in un’altra sembra contraddire quanto appena detto. E nonostante l’età avanzi, si spende palesemente senza troppa prudenza, assaggiando per esempio un mate offertogli dai fedeli. Nei viaggi apostolici, poi, è inarrestabile, e lo possono testimoniare i giornalisti e i collaboratori che lo seguono. Nonostante i chilometri percorsi, Bergoglio sembra non avvertire stanchezza. Dopo il lungo intervento chirurgico di ieri, sono arrivati subito gli auguri di pronta guarigione dagli Stati Uniti. E c’è già chi si dice sicuro che il Santo Padre sarà presente all’Angelus di domenica prossima.

Redazione Nurse Times

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