Padova, infermiere senza formazione specifica trasferite dal Nido alla Patologia neonatale

La denuncia arriva da una di loro una di loro: “Non possiamo passare dal dar da mangiare a bimbi sani a mettere un sondino su un neonato che pesa mezzo chilo”. Paradossi generati dalla carenza di personale.

La notizia di una vicenda singolare arriva dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova, dove un’infermiera ha denunciato che, alla fine del turno al Nido, è stata trasferita per il turno successivo alla Patologia neonatale, reparto nel quale sono ricoverati bimbi con gravi patologie o prematuri, anche solo di 500 o 700 grammi di peso. Un trasferimento senza preavviso e senza alcuna formazione specifica per il nuovo incarico.

«A parte che non ho uno straccio di ordine di servizio, ma solo una comunicazione orale – racconta l’infermiera –, sono stata spostata in un reparto dove è richiesta una particolare formazione per le infermiere, perché vengono richieste attività specialistiche e non si può sbagliare. Ma io questa formazione non l’ho avuta. Il fatto è che, essendo in pochi, non c’è un numero sufficiente di colleghi affinché qualcuno mi possa affiancare. E questo vale per me come per altre infermiere. Non possiamo passare dal dar da mangiare a bimbi sani a mettere un sondino su un neonato che pesa mezzo chilo senza essere state istruite. Sono cose che forse abbiamo visto all’università, ma non possiamo improvvisare di fronte a queste creature. C’è un rischio altissimo di sbagliare e di procurare danni».

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La donna continua a sfogare il suo disagio: «Ci sentiamo come pedine, spostate secondo esigenza, senza una programmazione vera e propria. Già nei prossimi giorni dovrei tornare al Nido, ma occupandomi anche dei trasporti tra la sala parto e la Terapia intensiva. Quindi, quando si dovrà fare un trasporto, lascerò sguarnito il mio posto al Nido, e non è che ci siano altre colleghe a coprirmi»

.

Il trasferimento dal Nido alla Patologia neonatale era stato prospettato alle infermiere per settembre: «Ci era stato detto che al Nido sarebbero arrivate nuove ostetriche e che noi saremmo passate di là. Nessuna di noi ha da ridire, a patto che il passaggio avvenga con la dovuta formazione. Intanto siamo sballottate di quale di là senza criterio, sempre con la paura di sbagliare e messe nelle condizioni di lavorare sempre con l’angoscia. In più, poiché siamo in poche, spesso ci capita di dover saltare il turno di riposo. Questo non è lavorare in sicurezza».

Le difficoltà che caratterizzano il lavoro nell’area materno-infantile dell’Azienda padovana erano state stigmatizzate nei giorni scorsi da Cgil, Cisl e Uil, che hanno puntato il dito contro quella che l’amministrazione dell’ospedale ha annunciato come una riorganizzazione, ma che, nei fatti, si è rivelata inefficace. E sempre per la carenza di personale sia medico che infermieristico, acuita anche dal piano ferie, non sono “attive” nemmeno tutte le culle della Patologia neonatale, di cui solo pochi mesi fa è stata inaugurata la nuova sede. Lunedì è prevista un’assemblea con i dipendenti, ma Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto pure un incontro con la direzione per trovare una soluzione.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Mattino di Padova

 

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