Ospedali magnete: cosa sono e perché funzionano?

La capacità di trattenere a lungo il proprio personale infermieristico rappresenta un punto di forza per le strutture sanitarie.

Gli ospedali magnete sono strutture ospedaliere che pongono particolare cura e attenzione al personale sanitario dipendente, esercitando una speciale attrazione su di esso (come se fossero una calamita, appunto). Un’attrazione che si manifesta attraverso il benessere del professionista, il quale, motivato e incoraggiato, tende a restare a lungo nella stessa azienda. In altre parole, gli ospedali magnete conservano a lungo lo stesso personale.

Ma perché un’azienda dovrebbe attuare questo processo? I primi studi furono effettuati negli anni Ottanta. Allora si evidenziò una forte carenza di personale, con conseguente difficoltà nel reclutare professionisti preparati, necessari e motivati. Da qui nacque l’intenzione di studiare quelle organizzazioni che avevano la capacità di trattenere a lungo il proprio personale infermieristico.

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Un fattore predisponente alla conservazione è stato certamente riscontrato nel clima ambientale e lavorativo positivo, che ha la capacità di favorire i rapporti professionali all’interno del team. Questo determina un’alta motivazione nei professionisti inclusi nel team e il fermo spirito di appartenenza alla struttura nelle stesse circostanze. E li induce, di conseguenza, a ignorare eventuali proposte di trasferimento in altre strutture.

Se in Europa si registra un preoccupante invecchiamento della popolazione infermieristica e un calo di iscritti ai corsi per infermiere, in Italia la situazione appare addirittura disastrosa: molte strutture sanitarie non riescono a trattenere il personale infermieristico, perché non sono in grado di fornire opportuni incentivi e sostegni per mantenere attivi gli infermieri. Ciò risulta tangibile non solo negli investimenti, sempre più ridotti nelle attività di promozione e tutela della salute, ma anche nel progressivo allontanamento degli infermieri dalla corsia verso impieghi meno stressanti

. Inoltre, il non sentirsi visti come professionisti autonomi abbatte la soddisfazione percepita.

Le risposte più frequenti dei professionisti agli strumenti di valutazione del lavoro professionale elaborati dalle università sono state: non sentirsi parte del team, non avere il controllo del proprio lavoro, non ricevere sostegno e ascolto maggiori. L’obiettivo degli ospedali magnete, negli ultimi anni, è stato proprio l’opposto: dare attenzione al professionista e alla sua professionalità con una gestione condivisa, offrendo maggiore autonomia, oltre che la possibilità di accesso a percorsi formativi interni per passaggi di carriera a carico dell’azienda.

Ad oggi esiste il Magnet Recognition Program, che agisce sotto il controllo di un organismo (l’American Nurse Credentialing Center) composto da consulenti ed esperti. Il suo compito è individuare le realtà organizzative magnete, ciascuna delle quali riceve la visita di una commissione, formata dagli esperti dell’ANCC: se sussistono i requisiti previsti, si riceve per quattro anni il riconoscimento di magnet hospital.

Perché, allora, parlare di ospedali magnete? I punti di forza di una struttura, secondo i requisiti dell’ANCC (qualità della leadership infermieristica, stile del management, politiche e programmi per la gestione del personale, struttura organizzativa, modello professionale dell’assistenza, qualità dell’assistenza, miglioramento della qualità, consulenze e risorse, ospedale e comunità, autonomia professionale, infermieri come insegnanti, immagine della professione infermieristica, relazioni interdisciplinari, sviluppo professionale), offrono risultati assistenziali migliori.

Dunque occorre coraggio organizzativo e programmatico per creare un reale cambiamento strutturale e per garantire quei vantaggi che, stando agli studi (per quanto eterogenei e ancora poco numerosi), certe strutture possono sostenere. Questo coraggio non sarà solo capace di tracciare i benefici esposti, ma di attrarre tutti i protagonisti coinvolti con nuovo slancio e nuove prospettive.

Anna Arnone 

 

Redazione Nurse Times

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