Ospedale del Mare: risorge il mansionario per l’infermiere di notte in Neurologia

Molti infermieri convinti che il mansionario fosse stato abolito (almeno sulla carta) dovranno forse ricredersi, o almeno dovranno farlo quelli in servizio presso l’UOC di Neurologia dell’Ospedale del Mare di Napoli.

Un comunicato firmato dal primario del reparto Vincenzo Palma ribadisce come “durante la notte la sorveglianza infermieristica deve essere organizzata, regolare ed intensa, basandosi più che mai sull’attenzione verso il paziente e l’identificazione di osservazioni/segnali/indizi clinicamente rilevanti” che solo chi è in possesso di “competenze peculiari” (come l’infermiere) potrebbe notare.

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Per fare ciò, il dirigente medico raccomanda i cosiddetti “giri infermieristici”, da effettuarsi “con una cadenza regolare e frequente

”.

Ma più precisamente, come deve essere svolto questo compito di grande responsabilità?

È sempre il dott. Palma ad elencare le modalità, nel decalogo riportato sul documento datato 27 aprile 2020, contente le indicazioni operative riportate di seguito:

1) Valutare la posizione del paziente e il comfort di posizione chiedendo al paziente se è a suo agio o gradisce essere riposizionato;
2) accertarsi che il campan e lo di chiamata sia alla portata del paziente;
3) mettere il comodino accanto al letto;
4) mettere il telefonino alla portata del paziente;
5) mettere un bicchiere l’acqua alla portata del paziente;
6) informare il paziente che durante la notte sarà controllato più volte nel corso del giro infermieristico;
7) informare il paziente che, se richiesto, potrà chiamare per essere accompagnato alla toilette;
8) prima di lasciare la stanza, l’infermiere dovrà chiedere se c’è qualcosa che possa fare per il paziente prima di andare via;
9) concordare e pianificare, nell’ambito del gruppo infermieristico, la frequenza dei giri infermieristici notturni, tenendo conto particolari pazienti per i quali, di volta in volta, devono essere intensificati
10) pianificare, con puntualità, il lavoro notturno (leggere le consegne, prendere i parametri vitali, preparazione dei farmaci, somministrazione della terapia, predisporre la stampa delle etichette da apporre ai prelievi da effettuare al mattino, effettuare ed inviare i prelievi).

In aggiunta a questo grottesco decalogo sono molte le testimonianze del quotidiano demansionamento al quale sono costretti gli infermieri di questa unità operativa; la ridotta presenza di operatori sociosanitari e figure ausiliarie costringe i pochi professionisti della salute a svolgere costantemente mansioni improprie.

Anche il sindacato Cgil si è espresso su quanto accaduto:

“Le cronache (purtroppo) ci hanno ormai abituati ad attacchi continui al personale sanitario, continuamente assistiamo ad episodi di #violenza fisica e verbale ai danni di chi opera per garantire #salute.

In questa emergenza sanitaria il personale #infermieristico con enorme senso di responsabilità ed abnegazione si sta prodigando affinché nessuno resti senza #assistenza.

Come organizzazione sindacale riteniamo che le pseudo “indicazioni operative” impartite al personale infermieristico ad opera del Direttore della U.O. Neurologia dell’Ospedale del Mare siano “violente” ed indecorose.

Vogliamo ricordare al suddetto dirigente medico, che la professione #infermieristica è disciplinata dal DM 739 del 94, ha un proprio Codice Deontologico, e soprattutto con la Legge 42/99 non ha più un MANSIONARIO.

Pertanto, diffidiamo il suddetto primario a redigere elenchi di mansioni che il personale infermieristico dovrebbe svolgere nel turno notturno, mansioni che da ormai ben 20 anni sono assegnate al personale O.S.S.

Piuttosto, se veramente tiene a cuore le sorti del reparto da lui diretto, si batta affinché la direzione presidiale includa la figura dell’O.S.S. anche nel turno notturno.”

Dott. Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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