Opi BAT 6.0 e prevenzione dipendenze patologiche: alcool, droghe e nuove tecnologie. Ruolo infermieristico

Si è tenuto martedì 05 Febbraio l’appuntamento televisivo su Teleregione, Canale 14 del DDT, dell’Ordine degli Infermieri della BAT

Si è tenuto martedì 5 Febbraio l’appuntamento televisivo su Teleregione, Canale 14 del DDT, dell’Ordine degli Infermieri della BAT

Ospiti della giornata in Rappresentanza dell’Ordine degli Infermieri, il Dott. Michele CALABRESE, ed il Coordinatore Infermieristico del SER-D di Trani (ASL BAT). Il tema dell’incontro è stato incentrato sulle dipendenze patologiche: alcol, droghe e nuove tecnologie.

 L’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2012) ha stimato la diffusione dell’uso di sostanze illegali tra la popolazione mondiale di età compresa fra i 15 ed i 64 anni.

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Il numero di persone che ha fatto uso almeno una volta di una qualche sostanza illegale varia  tra i 153 ed i 300 milioni, pari al 3.6 – 6.6% della popolazione, e tra queste coloro che riportano un uso problematico sono il 12%.

Sempre secondo lo stesso report, le morti correlate all’uso di droga sono  pari al 0.5-1.3 delle morti totali nella popolazione adulta, con numeri che variano da 99.000 a 253.000 a seconda delle area geografiche. Rispetto alla diffusione per tipologia di sostanze, le più utilizzate sono la Cannabis e le anfetamine (a esclusione dell’ecstasy) con una prevalenza che varia tra il 2,6 ed il 5% per la prima, ed il 0,3-1,2% per le seconde. L’uso di oppioidi (composti sintetici o di derivazione naturale che producono effetti simili a quelli della morfina) è del 0.6 – 0.8%, mentre quello di oppiacei (oppio e derivati, come morfina ed eroina) è del 0.3-0.5%. La cocaina ha una diffusione dello 0.3-0.4%, mentre l’escstasy dello 0.2-0.6%.

I disturbi correlati a sostanze fanno riferimento a 10 classi di sostanze differenti: alcool; caffeina; tabacco; cannabis; allucinogeni; feniciclidina e sostanze simili; inalanti; oppiacei; sedativi, ipnotici e ansiolitici; stimolanti.

I problemi nascono quando un comportamento di dipendenza assume modalità patologiche, tanto da compromettere la salute e determinare un disagio fisico e psichico.
La dipendenza patologica può riguardare l’assunzione di sostanze tossiche (tossicodipendenza) oppure l’assunzione di comportamenti dannosi (da gioco d’azzardo, da Internet, da lavoro, dal sesso, ecc.).
Il termine tossicodipendenza, ormai entrato nell’uso comune, spesso associato solo all’uso di sostanze illegali (quali ad esempio eroina, cocaina, ecstasy), sottende invece anche la dipendenza dall’alcool, più comunemente definita alcoolismo, o quella da farmaci.
La dipendenza è caratterizzata dalla tolleranza, ovvero il bisogno di aumentare la dose per avere un effetto, dalla sindrome di astinenza, che compare se non viene assunta la sostanza con disturbi psichici e fisici anche molto gravi, la perdita del controllo e quindi il bisogno di ripetere l’assunzione o il comportamento.

La Dipendenza da sostanze stupefacenti è intesa come quella condizione che si realizza previa assunzione

di sostanze sia ritenute illegali che legali (nel nostro sistema giuridico) e che possono produrre uno stato di dipendenza.

La sostanza più nota è l’eroina che causa in breve tempo assuefazione e determina dipendenza fisica e psicologica con effetti negativi a lungo termine sul piano fisico, psichico e comportamentale, nonché sul piano sociale e delle relazioni.

La cocaina determina nell’assuntore, come effetto immediato, una sensazione di euforia e un sentimento di onnipotenza e, nel lungo termine, come per l’eroina, presenta effetti negativi sulle varie aree di vita della persona e genera anch’essa tendenza ad aumentare le dosi e dipendenza.

L’ecstasy, un composto sintetico che assomiglia alle amfetamine, ha come effetto immediato l’allentamento dei freni inibitori dell’individuo e dà artificialmente la sensazione di poter comunicare efficacemente e di stare bene con le persone.  Noti sono anche i cannabinoidi che, a seconda del modo d’uso e delle quantità, determinano effetti sia immediati (sul modo di percepire la realtà, sull’emotività, sulla capacità di attenzione), sia a lungo termine (sul sonno, sull’umore, sui “tempi di reazione”, sulla memoria).

Non per ultima vi è la Dipendenza da alcool. L’alcool fa parte del nostro quotidiano e siamo abituati a considerarlo parte delle nostre abitudini; in realtà anche l’alcool è classificato tra le “droghe”, ovvero quelle sostanze psicoattive in grado di dare dipendenza fisica e psichica.

Nel 2017 Il 65,4 per cento della popolazione di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. La percentuale dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche è pari al 21,4 per cento, in diminuzione rispetto a quanto osservato dieci anni prima (29,3 per cento nel 2007). In aumento la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,9 per cento del 2007 al 44 per cento del 2017) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 25,6 per cento del 2007 al 29,2 per cento del 2017).
In questi ultimi anni si è visto un incremento dell’uso soprattutto nei giovani; questo ha comportato un aumento delle possibili situazioni di rischio (vedi ad esempio la guida di veicoli).
L’obiettivo è sensibilizzare a desistere dall’assunzione di tali sostanze  ed intervenire come Professionisti della Salute,  ed in regime multiprofessionale, in modo integrato sul piano assistenziale-farmacologico, psicologico e sociale, secondo modalità ambulatoriali o residenziali indirizzando al bisogno verso Comunità Terapeutiche.

Sociale e lavorativo, anche in collaborazione con il Servizio Inserimento Lavorativo (SIL).
Il Fumo e quindi la dipendenza da tabacco produce un alto tasso di mortalità e morbilità. Potrebbe essere utile ai fini di attività preventive e curative adottare le seguenti strategie interventistiche:

  • prevenzione del tabagismo a scuola;
  • informazione e monitoraggio relativamente all’applicazione della normativa vigente circa il divieto di fumare nei luoghi pubblici (Legge 3/03);
  • corsi per smettere di fumare;
  • ambulatorio specialistico per smettere di fumare.

I danni correlati ad uso e/o abuso verranno discussi nella prossima puntata, il 12 Febbraio 2019 canale 14 del DDT alle ore 13.00 in “Casa Serena”

 

CALABRESE Michele

 

Fonte:

www.istat.it

salute.gov.com

www.ulss10.veneto.it

Michele Calabrese

Infermiere Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, docente a corsi di formazione rivolti a personale sanitario e laico, in regime residenziale e non. Responsabile Scientifico, Moderatore e/o Relatore ad eventi, seminari e congressi. Infermiere presso UOC Angiografia e Radiologia Interventistica P.O. "L. Bonomo" Andria (BT); già Infermiere MeCAU (Medicina e Chirurgia Emergenza ed Urgenza/Accettazione) ed Emergenza Territoriale P.T.S. 118 "Basilicata Soccorso", postazione INDIA 28.Consigliere Ordine Professioni Infermieristiche BAT (OPI BAT) e già Revisore dei Conti medesimo Ente; componente di Commissioni esterne Ordine delle Professioni Infermieristiche Barletta-Andria-Trani (O.P.I. BAT). Responsabile Commissione Formazione OPI BT. Presidente Società Scientifica della Associazione Provinciale C.N.A.I. BAT (Consociazione Nazionale Associazioni Infermiere/i della BAT). Formatore O.S.S. ai sensi del DLgsR Puglia. Docente a contratto. Istruttore American Heart Association (Training Center ID ZZ21169) per personale Sanitario e laico in corsi BLS (D), manovre disostruttive adulto, bambino, lattante

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