Opi Agrigento: “Incrementare l’organico per garantire la salute pubblica”

Le parole del presidente Occhipinti al termine dell’incontro con i funzionari dell’assessorato regionale alla Salute.

“Incrementare l’organico per garantire la salute pubblica”. Così Salvatore Occhipinti, presidente di Opi Agrigento, al termine dell’incontro a cui hanno preso parte i rappresentanti della professione infermieristica e i funzionari dell’assessorato alla Salute della Regione Sicilia.

“Da anni, ormai, chiediamo alla Regione di implementare il numero degli infermieri nelle strutture sanitarie per garantire qualità e sicurezza delle cure offerte all’utenza – ha spiegato Occhipinti –. Il giusto rapporto infermiere-paziente è necessario anche per consentire ai colleghi professionisti di operare con ritmi accettabili e un adeguato carico di lavoro, scongiurando il rischio clinico che si affaccia ogniqualvolta un infermiere deve operare scelte di priorità assistenziale”.

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Il presidente dell’Ordine agrigentino ha poi aggiunto: “È indispensabile che i vertici istituzionali emanino le nuove linee guida e i relativi coefficienti per l’attribuzione delle dotazioni organiche, tenendo conto delle criticità rappresentate dal coordinamento a tutela della salute dei cittadini. La nostra mission istituzionale, di ente sussidiario dello Stato, ci impone di vigilare affinché gli atti aziendali e le nuove dotazioni organiche delle aziende sanitarie siciliane garantiscano un rapporto adeguato infermiere-paziente in tutte le Unità Operative”

.

In merito agli organici delle strutture private accreditate, numericamente inferiori a quelli del pubblico, durante l’incontro è stato chiesto di abrogare la Legge 39/88, in quanto obsoleta nella forma e nella sostanza. “L’incontro – ha detto ancora Occhipinti – è stato propizio per presentare alcuni progetti che vedono protagonista l’infermiere nell’affrontare la problematica dell’assistenza nella cronicità”.

Per tali ragioni, è stata richiesta la realizzazione delle Unità operative a gestione infermieristica. Ciò faciliterebbe l’assistenza sanitaria tra la fase di dimissione protetta, dopo il superamento delle cure ospedaliere, e le cure domiciliari a garanzia della continuità assistenziale. È stata inoltre riproposta la necessità di favorire e regolamentare l’accreditamento degli ambulatori infermieristici di iniziativa privata“Lo stesso dicasi – ha concluso il presidente di Opi Agrigento – per il contributo che darebbe l’infermiere di famiglia nella presa in carico dei pazienti con pluripatologie. Auspichiamo a breve l’implementazione di entrambi i progetti”.

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