“Abbiamo lavorato molto per ridurre le criticità registrate in passato all’interno dei Pronto soccorso andando a rinforzarli. Sono state coperte le posizioni vacanti, soprattutto tra i medici, e ciò ha permesso di riorganizzare la struttura andando a istituire, nei momenti di maggior afflusso, il “binario veloce” per la gestione dei codici bianchi con la presenza di un medico al triage. Nello stesso tempo si è assistito al miglioramento del “filtro” dell’attività territoriale (una rete capillare che passa per le guardie mediche e turistiche, ma anche per gli ambulatori) che ci ha consentito di ridurre gli accessi impropri al reparto di emergenza in particolare tra i codici bianchi. Sono infatti diminuiti del 24% in questi tre mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.
Fantascienza? Un sogno descritto da qualche direttore di struttura al termine di una notte di sonno agitato? No, sono le parole di Paolo Tecleme, commissario straordinario della Asl di Olbia, che racconta come la situazione del dipartimento di emergenza e accettazione dell’ospedale Giovanni Paolo II sia drasticamente e realmente migliorata; arrivando addirittura a dimezzare i tempi di attesa. Come è stato possibile? “Grazie all’impegno e alla professionalità degli operatori sanitari e a una riorganizzazione che ci ha consentito di incidere in maniera significativa sulla qualità del servizio offerto”, continua Tecleme.
Il Giovanni Paolo II di Olbia, è la struttura d’emergenza che lavora di più nell’isola da giugno ad agosto, ma non solo: è anche quella che continua a incrementare il numero degli accessi in pronto soccorso: dai 12.715 del 2014, si è passati ai 13.455 del 2015 fino ad arrivare ai 13.864 di quest’anno. E nonostante questi numeri, grazie a quanto illustrato dal commissario, le ore di attesa per codici bianchi e verdi sono state a dir poco… abbattute
.Scendendo più nel dettaglio: per i codici bianchi, che nel 2014 dovevano attendere ben 3 ore e 20 minuti, si è arrivati a un’ora e 49 minuti; per i codici verdi, invece, dalle 2 ore e 3 minuti del 2014, si è passati all’ora e 26 minuti di quest’ anno; anche per i codici gialli la situazione è migliorata, visto che dai 36 minuti di attesa del 2014, si è arrivati ai 29 del 2016.
Come sottolinea Attilio Bua, direttore del Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II: “Il traguardo che siamo riusciti a raggiungere è ancora più rilevante soprattutto se si considera l’aumento degli accessi: accessi che, nel solo mese di agosto (anche se i dati sono ancora provvisori), hanno registrato un incremento dell’8,7% rispetto all’anno precedente”.
Fonte: La Nuova Sardegna
Immagine: La Nuova Sardegna
Articoli correlati:
Infermieri e medici scrivono alla ASL di Latina: “Pronto soccorso insostenibile”
Aggressioni nei Pronto Soccorso problema locale o di politica sanitaria nazionale?
Il Policlinico di Milano, noto anche come Ospedale Maggiore o Ospedale Ca' Granda, ha indetto…
Spesso ci si domanda se a bordo di un'ambulanza sia più importante la presenza del…
“Nella percezione collettiva, in caso di assenza del medico in una qualsiasi postazione di soccorso…
Salute, Ceccarelli (Coina): «Infermieri in servizio fino a 70 anni su base volontaria per tappare…
“Auspichiamo tutti che la stagione delle piazze e delle proteste non riguardi la sanità, proprio…
Nel corso di un evento al ministero della Salute sono stati illustrati i risultati del monitoraggio dei…
Leave a Comment