Rilanciamo l’approfondimento curato dalla dottoressa Giulia Bertelli per My Pesonal Trainer.
Obesità e chirurgia bariatrica – L’obesità è una condizione cronica spesso difficile da trattare con la semplice dieta abbinata ad esercizio fisico regolare. In questi casi la chirurgia bariatrica rappresenta un’opzione terapeutica valida, soprattutto per le persone gravemente obese che soffrono di gravi problemi di salute aggravati dall’eccesso ponderale.
La chirurgia bariatrica include una varietà di procedure che promuovono la perdita di peso, riducendo l’assunzione e/o l’assorbimento degli alimenti. La perdita di peso si può ottenere riducendo la dimensione dello stomaco con un bendaggio gastrico, mediante resezione chirurgica (gastrectomia verticale parziale o diversione biliopancreatica con switch duodenale) oppure attraverso la creazione di una piccola tasca gastrica collegata direttamente ad una sezione dell’intestino tenue (bypass gastrico e varianti).
L’esito migliore si ottiene quando il paziente che si sottopone all’intervento chirurgico è fortemente determinato ad attenersi a rigorose linee guida alimentari ed a svolgere una regolare attività fisica dopo l’intervento. Inoltre il soggetto deve accettare di impegnarsi a lungo termine anche per il follow-up ed il trattamento medico post-operatorio. Questi comportamenti sono indispensabili per mantenere i risultati ottenuti con la chirurgia bariatrica.
Indicazioni – Attualmente la chirurgia bariatrica rappresenta un’opzione idonea per i pazienti che:
Per definire i livelli di obesità viene utilizzato l’indice di massa corporea (BMI), un indicatore dello stato di peso forma che rapporta altezza e peso di un individuo. Un soggetto con BMI ≥ 30 è considerato obeso.
La chirurgia bariatrica è consigliata solo per le persone con almeno una delle seguenti caratteristiche:
Tuttavia le recenti ricerche suggeriscono che la chirurgia bariatrica potrebbe essere appropriata anche per le persone con un BMI di 35-40 senza patologie associate o con un BMI di 30-35 e significative comorbidità. Chiunque valuti la possibilità di sottoporsi a chirurgia bariatrica per ottenere un calo ponderale significativo, dev’essere consapevole dei rischi e dei benefici del trattamento.
Il paziente può essere considerato idoneo per un intervento di chirurgia bariatrica se:
Non esiste un metodo assolutamente sicuro, compresa la chirurgia, per produrre una perdita di peso significativa e mantenerla nel tempo. Alcuni soggetti che si sottopongono ad una procedura di chirurgia bariatrica possono riscontrare un calo ponderale inferiore alle aspettative; altri, possono riacquistare parte del peso perso nel corso del tempo. Questo recupero può variare in misura del grado di obesità e del tipo di intervento chirurgico. Anche alcune abitudini errate, come la mancanza di esercizio fisico o il consumo frequente di spuntini ad alto contenuto calorico possono influenzare l’esito del trattamento nel lungo termine.
Classificazione – Le procedure bariatriche possono essere raggruppate in tre categorie principali:
Il tipo di chirurgia che più di ogni altra può aiutare un soggetto obeso dipende da una serie di fattori. I pazienti dovrebbero discutere col chirurgo di riferimento quale opzione è più adatta alle loro esigenze.
La chirurgia bariatrica può essere effettuata attraverso approcci standard “aperti”, che prevedono laparotomia con incisione della parete addominale, o mediante laparoscopia. Con la seconda tecnica, i medici inseriscono strumenti chirurgici attraverso piccoli tagli praticati sull’addome, guidati da una piccola telecamera che trasmette le immagini ad un monitor.
Attualmente, nella maggior parte dei casi si effettuano procedure bariatriche laparoscopiche, perché mini-invasive, richiedono incisioni più piccole, creano meno danni ai tessuti e si associano a meno problemi post-operatori. Tuttavia, non tutti i pazienti sono adatti alla laparoscopia. I pazienti estremamente obesi (es. >350kg), che hanno subìto un precedente intervento chirurgico allo stomaco o che hanno problemi di salute complessi (grave patologia cardiaca e polmonare) possono richiedere l’approccio a cielo aperto.
Opzioni chirurgiche – Sono quattro i tipi di operazioni più comunemente praticati: bendaggio gastrico regolabile (AGB), Roux-en-Y bypass gastrico (RYGB), diversione biliopancreatica con switch duodenale (BPD-DS) e gastrectomia a manica verticale (o sleeve gastrectomy, VSG).
Il paziente e il chirurgo competente devono confrontarsi per scegliere l’opzione chirurgica migliore, valutando gli effetti a lungo termine e le eventuali complicanze che possono insorgere durante ed in seguito all’intervento (come i problemi correlati al malassorbimento, il vomito ed il reflusso esofageo, l’impossibilità di consumare pasti abbondanti, la necessità di limitare soprattutto certi alimenti ecc.). Altri fattori da considerare sono il BMI del paziente, le sue abitudini alimentari, le ripercussioni dell’obesità sulla sua salute e gli eventuali precedenti interventi chirurgici allo stomaco.
Efficacia – Lo scopo della chirurgia bariatrica è di ridurre il rischio di malattia o morte associato all’obesità. In generale, le procedure malassorbitive inducono una maggiore perdita di peso rispetto alle procedure restrittive, tuttavia presentano un profilo di rischio più elevato.
Recupero dopo chirurgia bariatrica – Subito dopo l’intervento chirurgico bariatrico, il paziente è limitato ad una dieta liquida, che comprende alimenti come brodo o succhi di frutta diluiti. Questa linea è adottata fino al recupero completo del tratto gastrointestinale dall’operazione. Nelle fasi successive, il paziente è “costretto” ad assumere solo modeste quantità di cibo, poiché se supera la capacità contenitiva dello stomaco può sperimentare nausea, cefalea, vomito, diarrea, disfagia ecc. Le restrizioni alimentari dipendono in parte dal tipo di intervento chirurgico. Molti pazienti, ad esempio, avranno bisogno di assumere un multivitaminico al giorno per tutta la vita, per compensare il ridotto assorbimento di nutrienti essenziali.
Effetti collaterali – Una varietà di complicazioni può associarsi alle procedure di chirurgia bariatrica. I rischi dipendono dal tipo di intervento e da eventuali altri problemi di salute presenti prima dell’operazione. Nel postoperatorio, alcune complicanze a breve termine (entro 1-6 settimane dopo l’intervento) possono includere emorragie, infezione delle ferite chirurgiche, occlusione intestinale, nausea e vomito (dovuti ad eccesso di cibo o a stenosi nel sito chirurgico). Altri problemi che possono manifestarsi sono relativi alle carenze di sostanze nutritive, tipiche dei soggetti sottoposti a procedure bariatriche malassorbitive che non assumono vitamine e minerali; in casi estremi, se i pazienti non affrontano il problema, possono verificarsi malattie come pellagra (causata da carenze di vitamina B3, niacina), anemia perniciosa (carenza di vit. B12) e beri beri (causata dalla mancanza di vitamina B1 tiamina). Dopo la chirurgia bariatrica, altre complicazioni mediche importanti possono includere: tromboembolia venosa (trombosi venosa profonda nelle gambe ed embolia polmonare), infarto, polmonite, infezioni del tratto urinario, ulcere gastrointestinali, fistola gastrica e/o intestinale, stenosi ed ernie (laparocele ed ernia interna).
Redazione Nurse Times
Fonte: My Personal Trainer
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