NurseTimes la voce degli infermieri italiani. Racconto di ordinario demansionamento…

Riceviamo e pubblichiamo la denuncia di un collega sulle pesanti condizioni di lavoro presso un’azienda sanitaria pubblica, con una situazione di Demansionamento infermieristico strutturato che si consuma nel silenzio di tutti.

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Saluto i lettori di Nursetimes che gentilmente ospita questo mio articolo denuncia sulla situazione lavorativa degli infermieri del sud, di questo ne sono lusingato, ritenendo l’azione dei colleghi di Nursetimes importante per la crescita di tutta la nostra comunità. Ho preferito mantenere l’anonimo per evitare ritorsioni disciplinari e/o mobbing.

Lavoro dal 2005 e posso riportare le mie due esperienze lavorative. La prima avuta a Torino alle Molinette e una seconda tutt’ora in corso presso l’Asp messinese, nell’unità operativa di medicina (la mia realtà è sovrapponibile alla maggioranza degli ospedali della Sicilia e dei reparti siciliani):

Nella mia prima esperienza (Torino), l’organizzazione del lavoro degli infermieri in medicina prevedeva oltre alla classica somministrazione terapeutica e tutto ciò che riguarda il nursing, anche l’esecuzione di quelle attività di tipo igienico – alberghiero in collaborazione con il personale di supporto. Il più delle volte tale attività era eseguita da infermieri in collaborazione con studenti in infermieristica. Negli ultimi anni però, prima che andassi via, (2010-2011, fenomeno ancora attuale come riportano i miei colleghi) complice la crisi economica e i conseguenti tagli dei posti letto, vi era la presenza di degenti che sostavano nell’unità operativa, in corridoio o nelle stanze di degenza, causa mancanza posti letto. Purtroppo questa situazione oltre ad avere pesanti conseguente sul piano etico con violazione della privacy, aumentava il rischio di caduta dalle barelle mettendo a rischio l’incolumità stessa dei pazienti, con possibili ricadute medico legali nei nostri confronti; oltre a tutti i disagi legati all’organizzazione del nostro lavoro.

La mia seconda ed attuale esperienza lavorativa a Messina presso il reparto di Medicina.

Purtroppo in questa realtà ospedaliera le dotazioni organiche non prevedono la figura di supporto dell’Operatore Socio Sanitario. Esistono gli ausiliari che svolgono solo attività di trasporto degenti per esami, trasporto campioni biologici e richieste consulenze. L’unità operativa è costituita da 24 posti letto. Per ogni turno sono presenti solo 3 infermieri (senza OSS); svolgiamo non solo le attività di pertinenza infermieristica, ma anche tutte quelle attività di tipo domestico-alberghiere sopperendo alla mancanza della figura di supporto (demansionamento). Quando capita la malattia improvvisa del collega/i, molto spesso si resta in 2 unità infermieristiche.

E’ frequente anche la mancanza di farmaci e materiali sanitari (circa il 20% – 50% dei farmaci che si somministra per via orale sono personali perchè la farmacia ne è sprovvista), NON ESISTONO le medicazioni avanzate, ma tutte le medicazione delle piaghe da decubito si eseguono utilizzando solo soluzione di iodopovidone (betadine) e garze fitostimoline. Non esistono corsi di formazione aziendale sulle lesioni da pressione.

Nel turno del mattino sono presenti ben dai 3 ai 4 medici più il primario, questo dimostra un esubero del personale medico rispetto al personale d’assistenza (solo 3 infermieri), nel turno pomeridiano invece ci sono 2 medici e 3 infermieri.

Nella mia prossima descrizione delle attività lavorative dei 3 turni si avrà un’idea di quella che è la nostra condizione di continuo DEMANSIONAMENTO con conseguente rischi di caduta in BURNOUT

TURNO DEL MATTINO (07:00-13:00) : ci si divide per compiti, due infermieri eseguono la terapia e di conseguenza rilevano la pressione sanguigna di ogni degente prima di eseguire la terapia (foglio di terapia unico)

Il terzo infermiere (considerato il jolly del reparto) svolge il controllo glicemico prima della colazione, successivamente si occupa di distribuire la colazione ai degenti e di imboccare chi non ha le capacità fisiche per farlo in autonomia, al termine della somministrazione della colazione si pratica la terapia insulinica (molti diranno che si pratica l’insulina prima del pasto ma pensate all’infermiere che deve dare la colazione che impiega almeno 15 minuti per dare colazione ma SOPRATTUTTO che per far correggere i valori glicemici dobbiamo aspettare l’arrivo del medico), mentre svolgi tali attività devi rispondere al telefono (non esiste la segretaria).

Poi ci sono le richieste di esami dei medici (esecuzione ECG, EGA, prelievi urgenti) un’ulteriore carico di lavoro, senza dimenticare l’igiene dei degenti quando espletano le proprie funzioni corporali eseguita da infermieri anche in solitario, perchè i colleghi sono impegnati con altre attività (molti penseranno che tutto avviene nelle prime ore del turno ma purtroppo non esiste nessuna pausa). Nuovo controllo glicemico verso le 12:00 e serviamo i vassoi del pranzo, sorbendoci le eventuali lamentele sul cibo arrivato dalla cucina.

TURNO POMERIDIANO (13:00-20:00): anche qui ci si divide per compiti come nel turno del mattino, ci sono le dimissioni dei degenti per cui procediamo al rifacimento dei letti così da poter ricoverare altri degenti provenienti dal P.S. (pulizia letto e comodino).

Esecuzione dei prelievi ematici ed eventuali esami diagnostici e, non essendoci ausiliari nel turno pomeridiano, il personale sanitario contatta telefonicamente la squadra trasporti (4 ausiliari per un ospedale, molto spesso non rispondono al telefono perchè impegnati in altri trasporti e questo causa spesso un ritardo nell’invio dei prelievi ma soprattutto nell’esecuzione degli esami diagnostici, e nel loro ritrasporto in unità operativa di medicina, con conseguente lamentela da parte dei medici, dei degenti e dei parenti).

Controllo glicemico alle ore 18:00, serviamo i vassoi della cena (in caso di nuovi ricoveri, gli infermieri provvede a contattare la cucina per l’invio del vassoio personale)

TURNO NOTTURNO (20:00-07:00): si è sempre in 3 infermieri e le attività sono divise in questo modo: 2 infermieri svolgono la terapia serale mentre il terzo inizia a farsi il giro letti dei degenti allettati (ricordo che è una medicina e vi sono sempre il 50% di allettati) con cambio pannolone ed eventuale igiene intima,al termine di tale attività si chiudono i contenitori dei rifiuti speciali, i sacchi neri e i diversi sacchi della biancheria (tali attività vengono svolte anche nei turni precedenti se i contenitori o i sacchi sono pieni).

Al mattino prima di terminare il turno notturno (tra le 05:30 e le 07:00) vengono eseguiti i prelievi ematici da un infermiere mentre gli altri 2 sono impegnati nelle cure igieniche dei degenti e cambio biancheria.

In modo riassuntivo noi infermieri oltre ad eseguire il nostro lavoro svolgiamo anche quello degli OSS perchè non esististenti in pianta organica:

  • rifacimento letti con degenti o per ricoveri,
  • cure igieniche ogni volta che è necessario,
  • somministrazione dei pasti,
  • chiusura contenitori rifiuti speciali e sacchi neri per rifiuti comuni e sacchi per i letterecci,
  • attività da segretaria rispondendo alle continue chiamate (spesso chiamate esterne di degenti che cercano i medici di reparto che lasciano il recapito telefonico degli infermieri anziché quello della stanza dei medici)
  • a tutto questo si aggiunge la grave carenza di materiale sanitario e farmacologico (tale mancanza avviene soprattutto dalla farmacia, dove ci sono stati periodi che mancavano pannoloni,traverse ecc…. per cui eravamo costretti ad andare in altri reparti per “elemosinare” il materiale mancante o peggio ancora dover dire ai parenti di comprararlo al fine di garantire l’assistenza minima).

Tutto questo causa un forte stress fisico ma soprattutto mentale con conseguente BURNOUT di tutto il personale causato dalla grave carenza di personale.

E’ evidente a tutti che questa crisi si è inevitabilmente abbattuta sulle fasce più deboli della popolazione (degenti) di conseguenza le regioni hanno fatto cassa tagliando il personale sanitario dedicato all’assistenza, con gli infermieri rimasti SOLI ad occuparsi di assistenza, lasciando intatti le dotazioni organiche riferibili alle dirigenze medico / amministrativa.

Lo staff di Nursetimes offre a tutti i colleghi che volessero denunciare situazioni come questa, la possibilità  di poterlo fare attraverso i nostri mezzi web e il nostro network, esortando tutti ad uscire allo scoperto, invitando i responsabili di questo scempio ad intervenire per quanto di propria competenza.

Allo stesso modo rilanciamo il nostro quesito ai nostri dirigenti sanitari: quanta importanza date all’assistenza infermieristica?

Redazione NurseTimes

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