Noi Siamo il Movimento Nazionale Infermieri

Pubblichiamo il discorso tenutosi durante la manifestazione del 15 giugno.

Noi Siamo il Movimento Nazionale Infermieri. Siamo un’aggregazione spontanea che da voce a oltre 40 mila infermieri d’Italia.

Siamo un Movimento perché è sorto il bisogno di dare un’identità a quanto abbiamo creato tutti insieme, un’identità che fosse al di fuori di sfaccettature partitiche e dai canoni sindacali.

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Ne avevamo bisogno in quanto sentivamo l’urgenza di riconoscerci, di darci un nome e presentarci alle istituzioni per raggiungere i nostri obiettivi.

Lo abbiamo chiamato Movimento perché è una mobilitazione, un’azione collettiva che propone un cambiamento dei valori. E’ un’azione che avrà una continuità e che è iniziata con un Flash_Mob e mira al riconoscimento dei nostri diritti.

Per dire noi ci siamo e siamo vivi! Siamo concreti e abbiamo voglia di lottare!

Lo abbiamo chiamato Nazionale perché ha connesso l’Italia intera! Da nord a sud. Mai prima d’ora era successo.

Lo abbiamo chiamato Infermieri perché è nostro, concepito e formato da soli infermieri. Da Infermieri che sono sul campo tutti i giorni e che sanno cosa significa lavorare in determinate condizioni.

Appartiene a noi, categoria unica e imprescindibile. Spina dorsale del Sistema Sanitario Nazionale.

Siamo qui per dare una scossa forte al sistema

Oggi, Per la prima volta, gli Infermieri italiani sono uniti e compatti senza colori, loghi o sigle di appartenenza ma con una sola voce,  quella di un Movimento Nazionale, e con l’unica bandiera che ci rappresenta… La NOSTRA DIGNITÀ PROFESSIONALE!

Non vogliamo più applausi dai balconi, non vogliamo essere chiamati eroi, non vogliamo le medaglie a Cavalieri d’Italia.

Vogliamo  essere riconosciuti per ciò che siamo sempre stati. Scendiamo in piazza per i nostri diritti.

Siamo Infermiere ed Infermieri di  Pronto Soccorso, di ambulanza, di terapie intensiva, di reparto , ambulatorio, siamo nelle Rsa, nelle cliniche riabilitative, ovunque c’è necessità di noi, noi  infermieri siamo la spina dorsale del sistema sanitario nazionale

Non siamo ombre della categoria medica. La nostra è una professione autonoma e distinta. 

Siamo laureati, specializzati. Siamo tra le professioni sanitarie insieme a quella medica che maggiormente si aggiorna e studia, che conquista una laurea con sacrificio e merito come tante altre professioni autonome. E continua il proprio percorso di studi.

Abbiamo un Ordine a cui far riferimento, obblighi, responsabilità che con la legge Gelli si sono inasprite anche dal punto di vista giuridico.

Sono trascorsi 3 mesi dal 22 febbraio, in questa fase post-Covid siamo tornati ad essere nuovamente delle comparse. Sono ricominciate le aggressioni verbali e fisiche nei pronto soccorsi, sulle ambulanze e nei reparti.

E’ stata calpestata la dignità dei lavoratori, la dignità degli infermieri. La nostra dignità.

Noi siamo il Movimento Nazionale Infermieri. A tutto ciò vogliamo dire basta! 

E’ mancato il riconoscimento economico agli operatori sanitari ma ancor di più è mancato e manca un pensiero riformatore per l’ammodernamento culturale di un sistema immobile da decenni. Siamo disillusi e traditi. Noi ci siamo e lo abbiamo dimostrato adesso vogliamo i fatti!

Chiediamo con voce forte ed unanime una profonda RIFORMA. Una riforma che preveda:

  1. l’uscita dal comparto sanità. vogliamo un contratto unico per le professioni infermieristiche che ridefinisca la posizione contrattuale dell’infermiere, ad oggi considerata ibrida ed obsoleta. Un contratto che preveda l’ aumento del salario e delle indennità. Che sono ancora ferme a 20/30 anni fa.. Convertite semplicemente da lire in euro. Basti pensare all’indennità radiologica tramutata da L. 200.000 a poco più di € 100,00, all’indennità di reperibilità tramutata da L.40.000 a €20,00. O peggio ancora all’indennità di malattie infettive, conferita dopo l’emergenza covid, che ammonta alla vergognosa somma di 1,03 € al giorno 
  1. Rimuovere il vincolo di esclusività che ci incatena al datore di lavoro, la professione è nostra, abbiamo studiato per conquistarcela, appartiene a noi e non al datore di lavoro, siamo noi che abbiamo l’obbligo di aggiornamento professionale, siamo noi che ci paghiamo l’iscrizione all’ordine… Chiediamo l’opportunità di espletare la libera professione. Perché se il conflitto di interessi non sussite per la professione medica, non vediamo perché debba esserci per la professione infermieristica.
  1.  riconoscimento delle competenze specialistiche. Serve un Decreto Legge specifico per riconoscere e valorizzare la formazione Post-laurea. 
Vogliamo essere equiparati ai nostri cugini europei dove le competenze vengono riconosciute e remunerate adeguatamente.
  1.  Riconoscimento del lavoro notturno 

Nell’ultima “Riforma Pensioni” ci hanno estromesso dall’essere considerati “lavoro usurante” imponendo un limite irraggiungibile per noi.

Ma ne discuteremo nei giusti termini perchè vogliamo elevare la nostra professione e farla diventare il più intellettuale possibile anche agli occhi dell’opinione pubblica.

  1.  adeguamento delle dotazioni organiche e revisione degli standard assistenziali. Basta tagli! Vogliamo assunzioni per migliorare la qualità dell’assistenza. Per ridurre il rischio di stress psico-fisico. L’ Incremento delle figure di supporto in tutti gli ambiti di lavoro… 

Basta al demansionamento. Basta all’infermiere tuttofare. 

  1. abbattimento del precariato. Vogliamo  la stabilizzazione dei  contratti a tempo determinato e lo scorrimento delle graduatorie in essere.
Il famoso Decreto Rilancio ricaccia indietro la sanità.  Ad oggi non possiamo che prendere atto di avere un Governo disattento nei confronti dei professionisti della salute.
  1. Omogeneizzazione tra pubblico e privato. vogliamo l’ equiparazione di tutti i contratti oggi in essere del pubblico e privato, stesso salario, stessi diritti e stessi doveri per tutti.

Ed infine, ma non per importanza:

  1. L’ agevolazione della mobilità interna ed esterna… perché anche noi abbiamo diritto a goderci la nostra famiglia a lavorare nella nostra regione di appartenenza.

Per tutto questo noi siamo pronti a dialogare. 

Questo è il riconoscimento che vogliamo, per il lavoro svolto durante la pandemia e per quello che svolgiamo quotidianamente. 

Ad oggi siamo circa 40 mila infermieri concordi per unico grande e doveroso obiettivo. Mai come ora siamo compatti. 

Molti di noi sono a lavoro, impossibilitati a partecipare oggi. Ma sono qui con lo spirito. Siamo tutti uniti per la nostra dignità professionale! 

Questa settimana è cruciale, come molti di voi sapranno, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha indetto l’apertura degli Stati Generali dove si progetterà la ripresa dell’economia italiana. Dove molti attori istituzionali verranno ascoltati e verrà stilato il programma per la ripartenza. 

E in questa ripartenza vogliamo e dobbiamo esserci anche noi!

Chiediamo pertanto al Governo di ascoltarci, di dar seguito alle parole con i fatti, di seguire la linea di coerenza che finora lo ha contraddistinto, di non tradire nuovamente  la sanità italiana, i cittadini italiani e gli infermieri. 

La motivazione negli operatori sanitari è fondamentale per questo lavoro ed è fondamentale per i tutti i cittadini che usufruiscono del SSN.

Dunque la nostra protesta e una protesta del Paese. Dell Italia intera!

Abbiamo ottenuto gli elogi dall’Europa per come abbiamo affrontato la pandemia. 

Noi siamo pronti ad essere ascoltati ora dal Governo. Se non lo fossimo, non avremmo mai iniziato questa protesta.

Chiediamo ufficialmente e con urgenza di essere convocati ai tavoli ministeriali, chiediamo un’audizione alla XII Commissione Permanente di Camera (Affari Sociali) e alla XII Commisione Permanente del Senato (Igiene e Sanità) per esporre le nostre istanze ed esporre le nostre proposte.

Inoltre, chiediamo ai Presidenti della Commmisioni di ascoltarci.

Chiediamo al Presidente del Consiglio di ascoltarci. 

Basta eroi – Basta applausi – basta medaglie vogliamo i nostri diritti – vogliamo una riforma del contratto.

Ci attendiamo vivamente che questa nostra richiesta venga accolta in rispetto della professione infermieristica.

MOVIMENTO NAZIONALE INFERMIERI

DIEGO ROVITI

Redazione Nurse Times

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